Italia, Terra di Safari.


Quando Draghi annunciò il “Quantitative Easing” tirammo tutti un sospiro di sollievo, soprattutto perché la BCE ci rassicurò sul fatto che i denari provenienti dall’acquisto massivo di titoli italiani, una volta tanto non sarebbero stati affidati alle banche ma alle Aziende. Pensammo tutti che con tale manovra finalmente le aziende nostrane avrebbero tirato una boccata di ossigeno. Ma no, non è possibile che nelle alte sfere, qualcuno si potesse preoccupare della ditta “Gennaro Esposito” che fattura solo un milione l’anno e ha solo 15 dipendenti. Quando mai l’UE ha pensato qualcosa per le piccole imprese? Infatti nemmeno la manovra di Draghi fu pensata per le migliaia di piccole e medie aziende, che poi sono la spina dorsale dell’economia italiana. Per ricevere i fondi derivati dal Q.E. bisognava essere un’azienda “Corporate”, cioè un’azienda di grosse dimensioni, un colosso della produzione. Mentre arrivavano soldi a strafottere ai colossi dell’industria, i piccoli imprenditori combattevano la crisi senza aiuti di Stato, anzi con imposte rese ancora più pesanti dal deficit e infatti a migliaia hanno chiuso i battenti, riversando sulla strada i propri dipendenti. Aiutare i grandi e penalizzare i piccoli, questa è la mission della Troika. Merce di basso valore rivenduta dalle grandi superfici quasi in esclusiva, escludendo i piccoli commercianti che concorrevano in qualità, infastidendo i mercati speculativi controllati dalla finanza.
Una cosa è certa, la BCE e draghi non hanno niente contro l’Italia. Semplicemente hanno il compito di far scomparire i mercati piccoli e medi per far posto esclusivamente alle grandi aziende, quelle controllate dalla finanza. La caduta dell’Italia è una conseguenza, avendo la propria economia basata quasi del tutto sulla PMI, cioè su quella categoria che deve scomparire. Ma i colossi del tanto decantato Made in Italy sono divenuti quasi tutti di proprietà estera (Cina, Arabia, USA, Francia, Germania) e quei pochi gruppi ancora rimasti, sono costantemente sotto attacco, perennemente sotto tentativo di scalata. La politica non aiuta il Paese ma coadiuva e agevola le manovre di speculazione finanziaria. E’ strutturata ormai solo per questo, non ha più nemmeno bisogno di ricorrere agli ormai obsoleti Governi Tecnici. I Politici italiani sono continuamente tentati e condizionati dalle pressioni che i lobbisti esercitano su di loro. Quello che fino a qualche anno fa si faceva di nascosto nei bar o ristoranti nelle vicinanze di Montecitorio, oggi avviene quotidianamente e in piena liceità all’interno del Transatlantico, nella Sala delle Lobby appositamente apparecchiata, alla quale i lobbisti accedono con un semplice Pass e dove non vengono registrati né gli incontri, né tanto meno la natura dei discorsi. Una stanza dove si incontrano Ministri e rappresentanti delle aziende più importanti dei vari settori, quelle che chiedono e propongono soluzioni di legge ad hoc per le proprie esigenze di mercato. I lobbisti sono la generazione futura di quello che furono i sindacalisti per i lavoratori. Sono presenti tutte le lobby, da quella delle Comunicazioni a quella dei metalmeccanici, dalla moda all’agro alimentare, dall’energia all’acqua potabile, dai gay alle ONG, dal tabacco alla farmaceutica. Unica lobby assente, quella dei poveri miserabili italiani, ex appartenenti al ceto medio, attualmente impoveriti dai licenziamenti di massa e dalla macelleria sociale imposta dalle operazioni sopra citate.
I giovani promettenti fuggono dal Paese, così come i fortunati anziani che percepiscono una pensione, espatriano verso posti più a buon mercato, dove la loro pensioncina dura un po’ di più. Chi rimane, presto morirà di stenti o perchè non potrà permettersi le spese mediche e così, una volta decimate le famiglie italiane, rimane la “Nuda Proprietà”, cioè le migliaia di km di coste che il Mondo ci invidia e l’imparagonabile tesoro di arte a cultura, l’unico tesoro che questo Paese non può rinnegare. Anche quelle sono nelle mire costanti di gruppi speculativi esteri che sulle coste italiane hanno progetti imponenti, tutti improntati sul Luxury Gold.
Certamente questi progetti andranno in porto, vista la nullità dell’opposizione e tra massimo mezzo secolo, l’Italia sarà la Florida dell’UE. Sarà un posto dove l’elite andrà in vacanza o costruirà le proprie mega ville e noi, che nel frattempo saremo diventati un popolo dalla pelle mulatta, saremo gli schiavi negri del millennio. Coloro che intrattengono i benestanti turisti, magari scorazzandoli in giro, oltre che per le rovine storiche o i musei già considerati oggi, magari per un safari in quelle che saranno le ex jungle urbane come i Quartieri Spagnoli o le Vele di Scampia , dove potranno anche concedersi il lusso di sparare a qualche indigeno, dall’alto della estrema impunità acquisita da chiunque sia ospite in Italia.


Brett

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