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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

La sindrome di Stoccolma

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Date:  30 maggio 2017 Author: eccehomo286 0  Commenti —  Modifica Il 23 agosto 1973 alle ore 10:15 circa, un uomo di nome Jan-Erik Olsson, evaso dal carcere di Stoccolma tentò una rapina alla sede della Sveriges Kredit Bank e prese in ostaggio tre donne e un uomo. La prigionia e la convivenza forzata di ostaggi e rapinatore durò 131 ore al termine dei quali i malviventi si arresero e gli ostaggi furono rilasciati senza che fosse eseguita alcuna azione di forza e senza che nei loro confronti fosse stata posta in essere alcuna azione violenta da parte del sequestratore. Nei sequestrati si verificò una reazione emotiva automatica, sviluppata a livello inconscio, secondario al trauma creatosi con l’essere “vittima”. Benché a livello cosciente si possa credere che, in una situazione di sequestro, il comportamento più vantaggioso per il sequestrato sia “farsi amico” il sequestratore, in realtà la “Sindrome di Stoccolma” non deriva da una scelta razionale, bensì come riflesso automati

Lo scandio, tutti lo vogliono

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Durante la guerra fredda la supremazia nei cieli dei MIG 21 e MIG 29 russi, turbarono i sonni del Pentagono. Oggi sappiamo che le performance superiori degli aerei russi era dovuta al metallo che li compone, lo scandio (una lega con l’alluminio). Lo scandio è uno tra i metalli più rari e preziosi al mondo (5000 $ al Kg), dal raporto peso/resistenza unico, oggi viene utilizzato sempre in lega per auto di F1, bici e altri attrezzi sportivi (racchette, mazze da baseball), oltre all’utilizzo nell’industria bellica. Si trova in pochi paesi al Mondo. Oltre alla Scandinavia, dove fu estratto la prima volta e dalla quale prende il nome, è abbondante solo in Cina. Brasile, India e altri 2/3 paesi ne possiedono quantità minime. Ultimamente però lo si è trovato in quantità considerevoli anche in Nord Corea e una buona vena è stata scoperta anche sulle Alpi italiane. L’Italia è il paese più ricco d’Europa in terre rare (antimonio in Toscana e titanio in Liguria) ma non viene es

Quando il Governo vaccina e fotte

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E' il sistema più vecchio del mondo, si chiama peculato. Obbligo di questo o di quello, ogni volta partorito per accontentare una lobby piuttosto che l'altra. A volte il costo è a carico del cittadino, a volte paga volentieri lo Stato. Questa volta, come tante altre volte la lobby che ne beneficia è Big Pharma che sarà certo riconoscente a chi ha decretato tale obbligo. In questo sarà puntuale come un Rolex. Il conto deve essere abbondantemente salato, ma tanto possiamo permettercelo. E per chi non si allinea al diktat iperdemocratico all' italiana, è come sempre sufficiente la pecunia per rientrare in regola. Basta pagare e come d'incanto tutto si sistema. Non entro nel merito dell'utilità di tanti vaccini e nemmeno posso sapere se contengono elementi tossici, di certo si va a giocare con la risposta immunitaria creando soggetti allergici (non lo dico io). Il Popolo sta chiedendo questo al Governo? E' come se un bambino piangendo dicesse "ho fame

EUROCRAZIA: IL NEMICO CHE NON TI ASPETTI.

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Sfido chiunque ad affermare che soltanto 15 anni fa non fosse a favore dell'Unità Europea. Tutti noi ci siamo illusi di far parte di un qualcosa di più che un piccolo staterello con una moneta eufemisticamente debole e con una percentuale di mafiosi e corrotti unica al mondo. Sotto il controllo dell'UE saremo finalmente come gli altri paesi del Nord, più funzionali, più snelli nella burocrazia e l'Euro ci apporterà vigore e prosperità. Solo 15 anni sono passati e per la verità, già da un pezzo, abbiamo capito che l'UE non è altro che un patetico tentativo di assoggettamento dei paesi del sud da parte della Germania, sotto la regia nemmeno tanto occulta degli USA e con qualche altro paese che tenta di arruffianarsi il mostro padrone. In realtà sarebbe il terzo tentativo da parte della Germania in 3/4 di secolo, a mio avviso, anche questo destinato a naufragare. Il piano Kalergi di assoggettamento delle masse sta funzionando e anche gli effetti della migrazione indot

Si scrive ONG, si legge Esercito Non Convenzionale.

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Innanzitutto sfatiamo un mito. Nell’immaginario collettivo gli angeli del soccorso, quei bravi paladini che fanno parte delle Organizzazioni non Governative, che ritroviamo nei luoghi più disastrati nel Mondo, tra gli scenari di guerra, focolai epidemici, rivolte popolari e scienziati in laboratori di ricerca non sono volontari, inteso nell’accezione più stretta del termine. Sono dipendenti, percepiscono uno stipendio, a differenza di tante altre persone che non godono di un tale privilegio (il 12% degli italiani). Le ONG sono organismi autonomi definiti “non a scopo di lucro”, cioè non orientate al profitto e come tali vengono sovvenzionate dal Governo con il 5 x 1000 e da benefattori di tutto il Mondo, privati o Enti Governativi. Gli scopi nobili che si prefissano sono utili ad allentare i controlli sulla effettiva opera che costoro prestano. E’ quasi una garanzia della quale godono, grazie alla quale non devono rendicontare spese e investimenti decisi dai vertici dei dirett
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Schettino? Signore, Misericordia!!!!!!!! Il business degli immigrati fruttava talmente bene ai gestori del Cara di Isola Capo Rizzuto da spingerli a studiare nuovi settori in cui investire, con un testimonial d'eccezione come Francesco Schettino. Il piano dell'ex governatore della Misericordia, Leonardo Sacco, era di inserire l'impresa Miser Icr e la Sealounge negli affari del centro d'accoglienza. Sacco aveva raccontato la sua idea in una telefonata con Andrea del Bianco, direttore della Confederazione nazionale delle Misericordie (con sede a Firenze). Il progetto secondo gli investigatori era semplice, volevano allestire un centro della Protezione civile sull'isola e dotarlo di imbarcazioni adeguate per il salvataggio in mare degli immigrati. i due puntavano a stringere i propri rapporti con membri del governo, così da riuscire a cambiare la legge che ad oggi impedisce ai privati di effettuare salvataggi in mare in modo sistematico. L'idea per un gr

L'uomo che salvò il Mondo

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Il 26 Settembre 1983, durante il periodo più caldo della guerra fredda (dopo l’episodio della Baia dei Porci a Cuba), i sovietici avevano da qualche giorno abbattuto un aereo civile coreano uccidendo 269 civili, Stanislav Petrov era l’Ufficiale di Servizio al Bunker Serpukhov 15 a Mosca. Il KGB aveva allertato per un alto rischio di attacco missilistico da parte degli USA e la tensione non era mai stata così alta. Petrov aveva il compito di monitorare il satellite spia sovietico che proteggeva lo spazio aereo russo da eventuali missili in viaggio verso l’URSS. Durante le prime ora della notte il sistema segnalò il lancio di un missile americano. Petrov, tra l’esterefatto e l’incredulo, non si sa come o perché, immaginò che si trattasse di un malfunzionamento del satellite. Ben consapevole che una risposta da parte della Russia, in caso di falso allarme, sarebbe stato interpretato dagli USA come un attacco deliberato, con il conseguente innesco di un conflitto atomico (secondo il pro
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Le operazioni sotto "false flag" ormai da tempo riconosciute ai nostri padroni di oltre oceano, per quanto ciniche e deplorevoli, funzionano sempre. Non è una prerogativa del Pentagono, lo facevano già gli antichi romani ed è una tattica cara a tutte le mafie del mondo. Attacchi terroristici, singoli omicidi, eventi apparentemente casuali condotti sotto una falsa bandiera, fungono da pretesto, appoggiato dalle opinioni popolari sobillate dai media, quale scintilla di una guerra che fa comodo ma che altrimenti sarebbe ingiustificata e darebbe la parvenza di "oppressore" a chi con tale sistema invece diventa un "portatore di giustizia". In piccolo questo si verifica puntualmente nel quotidiano. Niente di quello che ci circonda corrisponde al vero, è tutta una farsa e sta a noi interpretarla nel giusto verso. Ovviamente non possiamo contare sul 90% del popolino che è talmente rincoglionito e ignorante da continuare a credere al primo buffoncello che si pres