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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Auto elettriche. Al bando la benzina, il futuro è nel ..... Petrolio.

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La spinta promotrice delle aziende e da parte dei Governi a favore delle auto elettriche, lascia pensare che entro un lustro o poco più, in circolazione vedremo solo automobili spinte da tale propulsione. La garanzia di affidabilità, autonomia e potenza è garantita dalle competizioni di Formula E (in programma domani a Roma), che saranno sempre più testimonial della propulsione elettrica. I circuiti automobilistici classici sorgono lontano dai centri urbani a causa delle lunghezze dei percorsi, dalle difficoltà di traiettorie volutamente alte, ma soprattutto per l’inquinamento acustico e atmosferico che ne deriva. A riprova dell’alta sostenibilità delle auto elettriche invece, le gare di Formula E si tengono nelle strade cittadine, con il chiaro intento di sponsorizzarne i vantaggi e orientare le masse verso un prossimo futuro all’insegna della sostenibilità e al riparo dalle fonti inquinanti. Quanto amore per il benessere del pianeta. Sono veramente compiaciuto di tanta premur

Call of Duty: Il Richiamo al Dovere.

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Chi si ricorda quei manifesti che negli anni a cavallo tra i 70 e gli 80 invitavano i giovani ad arruolarsi nell’Esercito, piuttosto che nella Marina o nell’Aviazione? Erano gli anni della scuola Radio Elettra, del Postal Market e delle presentatrici Avon. Mestieri alternativi che nascevano dall’insufficienza occupazionale, quel male cronico di cui soffre l’Italia da sempre. Tempi in cui si faceva prima a contare i disoccupati che gli occupati, i tempi della lottizzazione del lavoro da parte della politica, epoca in cui “Il Posto” era gestito dagli esponenti di Partito in percentuali diverse, a secondo della partecipazione al Governo, in puro stile “Natali” .  La campagna di reclutamento ebbe un grosso successo, nel giro di qualche anno i vari comparti della Difesa colmarono il gap che si era formato tra pensionati e nuovi assunti. Ma la Difesa pagò cara quell’operazione, infatti ad arruolarsi furono principalmente elementi sotto acculturati di ogni classe e provenienza, creando un

...et Voilat: Habemus Tribulam.

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Il panorama politico è composto in larga parte da impresentabili. Magari non nel senso stretto del termine, cioè da tutti indagati, pregiudicati o prescritti, ma essenzialmente macchiati di incompetenza, mala fede,  antipatia e soprattutto non se ne può più di vederli sempre presenti nei salotti televisivi, come se fossimo in perenne campagna elettorale. E’ vero che questo è un Paese molto particolare, ma volendo avvicinarci alla normalità, molti di noi vorrebbero quanto meno non vederli quotidianamente seduti al tavolo della Gruber a discutere di argomenti di cui non sono nemmeno all’altezza. Allora si attrezzeranno per stupirci con nuovi interpreti, con personaggi ripescati dal passato, vincenti nella vita o almeno da simpaticoni più o meno acculturati. Dalla pseudo destra alla pseudo sinistra, manderanno in campo forze nuove o presunte tali. Dovremo aspettarci artisti, giornalisti, imprenditori, critici d’arte, manager e magari qualche chef stellato. Va bene chiunque, purchè si