Auto elettriche. Al bando la benzina, il futuro è nel ..... Petrolio.


La spinta promotrice delle aziende e da parte dei Governi a favore delle auto elettriche, lascia pensare che entro un lustro o poco più, in circolazione vedremo solo automobili spinte da tale propulsione. La garanzia di affidabilità, autonomia e potenza è garantita dalle competizioni di Formula E (in programma domani a Roma), che saranno sempre più testimonial della propulsione elettrica.
I circuiti automobilistici classici sorgono lontano dai centri urbani a causa delle lunghezze dei percorsi, dalle difficoltà di traiettorie volutamente alte, ma soprattutto per l’inquinamento acustico e atmosferico che ne deriva.
A riprova dell’alta sostenibilità delle auto elettriche invece, le gare di Formula E si tengono nelle strade cittadine, con il chiaro intento di sponsorizzarne i vantaggi e orientare le masse verso un prossimo futuro all’insegna della sostenibilità e al riparo dalle fonti inquinanti.
Quanto amore per il benessere del pianeta. Sono veramente compiaciuto di tanta premura da parte dell’industria automobilistica, quella stessa che ha recentemente alterato le prove di inquinamento dei propri veicoli, per sbolognarne le vendite.
Ma pensandoci bene, a chi giova realmente il rinnovo del parco auto di interi paesi? Risolveremo veramente il problema dell’inquinamento da combustibili fossili?
Ovviamente i principali beneficiari di una tale, gigantesca operazione, sarebbero i produttori di auto. Un affare da svariate centinaia di miliardi, seguito a ruota dai nuovi distributori di energia elettrica, che nasceranno in seguito alla richiesta di punti di ricarica. Sarà un affare gestito probabilmente dai soliti noti, ma dalle dimensioni colossali.
Vabbè, se è nell’interesse del Pianeta e della nostra salute, ben vengano le auto elettriche e un nuovo indotto.
Ma sulla limitazione dell’inquinamento atmosferico, nutro seri dubbi. Anche se in Europa e soprattutto in Italia la produzione di energia elettrica avviene sempre più da fonti rinnovabili o dall’utilizzo di gas metano (non inquinante), i combustibili fossili rappresentano ancora una quota di produzione superiore al 50%. Un eventuale ulteriore richiesta di energia dal mercato, ne aumenterebbe di svariate volte la produzione (e il prezzo). Così, mentre noi altri vivremo un futuro fatto di auto silenziose e dalle prestazioni forse superiori, i soliti noti si arricchiranno ulteriormente sulle nostre coscienze ripulite, disinquinate.
Il futuro carburante non sarebbe più economico dei derivati del petrolio. Infatti su di esso graverebbero le stesse tasse e accise che oggi ricadono sul prezzo finale della benzina e che rappresentano circa il 70% dell’intero costo. L’energia destinata all’uso automobilistico sarà certamente tassata a parte rispetto a quella destinata all’utilizzo casalingo e qualche furbetto proverà certamente a trafficarne una parte con sistemi a quel punto illeciti.
Fidatevi, l’auto elettrica non cambierà assolutamente niente. L’utilizzo del petrolio per la produzione dell’energia “pulita”, sarà se possibile, addirittura maggiore. Lo testimoniano la tranquillità dei paesi produttori e delle sette sorelle, che hanno allegramente consentito il progetto “Tesla”. Si evince dalle continue destabilizzazioni del Medio Oriente da parte dei servizi occidentali che non accennano a limitarsi, dalle trivellazioni selvagge e dal sequestro di terreni a suon di Pseudo-Xylella, destinati al prolungamento degli oleodotti, oltre alla nuova guerra di petrolio che si va configurando in Siria.


Brett

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