I Monopoli privati e la confisca del Grano Ucraino


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Privatizzare, che grande idea Finalmente questo Governo Ladro mollerà i Monopoli, allora sì che avremo prezzi competitivi, efficienza e tanti posti di lavoro  -
Così pensavamo circa 20 anni fa, quando lo Stato accordò ai Privati le varie gestioni, fino ad allora Monopoli del Governo. Servizi che a nostro giudizio non andavano mai bene; essendo parte del baraccone statale, dovevano per forza essere qualcosa di sbagliato, trascurato, strumentalizzato. Probabilmente lo era ma in confronto ad oggi, che i Monopoli sono di fatto passati dalla gestione statale a quella privata e dunque sempre di Monopoli si parla, se possibile addirittura il regime monopolistico si è esacerbato, è diventato più cattivo, più commerciale, più famelico, qualcosa di molto simile allo strozzinaggio. Complice il Governo ovviamente, che con le sue simpatie per le lobby, ad esse tutto concede, in barba all’insignificante cittadino, del quale teme solo il voto. Ma questa è una paura a scadenza quinquennale che poi passa presto.
Avevamo servizi garantiti e prezzi controllati da Enti statali, che non avevano un interesse diretto sull’innalzamento degli stessi, artificioso e speculativo, contagioso e dalle logiche spartizioniste, che invece regolano tutti i cartelli mondiali. Le aziende di Stato, i fiori all’occhiello italiani, pezzo per pezzo stanno finendo tutti nelle mani private di fondi speculativi o dei nuovi ricchi. Di fatto i prezzi dell’energia, dell’acqua, delle telecomunicazioni, delle autostrade e dei trasporti, subiscono saltuariamente rincari che difficilmente possono collocarsi in una logica di mercato. E’ la massimizzazione dei ricavi la sola legge che detta gli scadenzati rincari. Aumenti che avvengono secondo una logica sommaria e celata dietro ai sempre più utili cavilli di una burocrazia, usata come arma ultima a fronte di un desiderio di trasparenza sempre più insistente. Di fatto un favore agli amici che finanziano le campane elettorali, in pieno stile Yankee e che di contro si prestano a racimolare ulteriori incassi per conto dello Stato. E' infatti tramite voci occulte in bolletta o facenti riferimento a servizi ormai inesistenti da decine di anni, come le bonifiche delle paludi padane risalenti al Fascismo, o come accise sull’energia pulita, che di fatto si incrementano le potenzialità degli stessi privati, i quali in ritardo come sempre nei tempi, magari tra qualche anno si ritroveranno investimenti fatti su tecnologie obsolete e inservibili. O addirittura si prestano quali riscossori di una tassa occultata, dalla voce “Canone TV”, che nessuno pagherebbe mai se non sotto la minaccia di distacco dell’energia elettrica, di un servizio vitale.
Ma in tutto questo qualcosa non torna. Se i privati sono tali, allora perché questa sinergia con il Governo? Perché lo stato continua a succhiare soldi per il tramite delle aziende di servizi che non sono più suoi? Servizi il cui Monopolio ha ceduto? Che senso ha evidenziare in fattura il 70% di quota che paghiamo per voci del tutto aliene al carburante, che niente hanno in comune con il bene che stiamo acquistando? E perché un tale sistema è previsto solo sui Monopoli, sugli ex Monopoli e sulle vendite di carburante?
Perché sulla fattura del panettiere o su quella del commercialista tutte queste belle voci non compaiono? Un privato è un privato, dovrebbe tassare il venduto in base ai criteri generali e poi pagare le tasse allo Stato, in base al proprio reddito. Lo Stato a sua volta, dovrebbe recuperare i relativi importi delle accise direttamente dal contribuente e non tramite l’indicatore del resto molto fallace, del consumo di energia o di acqua. Per non parlare delle tasse fisse come il canone tv e la bonifica delle paludi. Per “Accisa” si intende una Tassa di Scopo, cioè una tassa che si paga per un periodo ed uno scopo ben preciso e finito nel tempo. Fu istituita nel 1935 per finanziare la guerra in Abissinia e da allora ogni esigenza statale ha usufruito di tale meccanismo, cioè una tassa aggiunta sull’acquisto di beni indispensabili. Peccato che molte di queste accise secolari, siano ancora presenti in bolletta. Un peccato veniale dal momento che estrapolarle per farle rinascere sotto una veste più attuale, di fatto servirebbe a salvare solo la faccia, di per sé già irreversibilmente compromessa, del sistema fiscale nostrano.
In seguito a politiche portate avanti in 20 anni da personaggi che politici nemmeno lo erano, abbiamo sostituito il Monopolio di Stato con il Monopolio dei Privati. Ingannati come in tutte le rivoluzioni, pensavamo di ottenere qualche vantaggio da cittadini e abbiamo appoggiato l’iniziativa, ma come sempre avviene, i vantaggi sono ad appannaggio esclusivo delle classi dominanti.
Nel pieno della Rivoluzione Francese l
o stesso Marat si chiedeva: “Che ci guadagneremo nel distruggere l’aristocrazia dei nobili, se essa viene rimpiazzata dall’aristocrazia dei ricchi?”. Ma noi non siamo Marat e ci stiamo accorgendo solo adesso che il sistema è cambiato in peggio.
Una classe politica senza idee ma con l’esigenza cronica di battere cassa sempre sulle stesse categorie, sul cittadino comune, non potendo farlo per le multinazionali alle quali ha ceduto il passo, è destinata a fallire insieme al paese che sta parassitando. Una classe politica talmente miope da non capire che ammazzando il contribuente, di fatto perde entrate tributarie oltre a sollevare un problema etico. Dopo avere perso la partita in termini strategici, cerca di mantenere un sistema ibrido tra fisco, imprese private e cittadini ignari o rassegnati, che non si pongono troppe domande, che pagano e basta. Pagano sempre e sempre di più, per ogni errore nella gestione di un paese ormai impazzito, pagheranno lo scotto di manovre scriteriate e inopportune, di corruttele e scambi di favori tra i nuovi e i vecchi monopolisti. La soluzione per il Governo è sempre la stessa, innalzare le tasse. Come quando le guardie Staliniane affamavano i contadini Ucraini, tassando i pollai del 90%. Alla domanda di “Come si fa a pagare tanto?” Le guardie rispondevano che se si era in grado di pagare tanto per un pollaio, evidentemente ogni contadino ne possedeva più di uno. Questa logica, comune ai nostrani Governi porterà inevitabilmente al collasso del sistema, proprio come avvenne in Russia. Le guardie tributarie pattugliavano i campi alla ricerca di ulteriore grano da tassare, grano che presumevano che i contadini avessero occultato. 

Qualora non fosse stato chiaro, vista la malnutrizione dei contadini stessi che non ne avevano nemmeno per sostenersi, le guardie si accanivano nel cercare la refurtiva. Alla fine ne trovarono un discreto quantitativo seppellito nei pressi di ognuna delle cascine controllate. Oltre alla distruzione a scopo punitivo dei beni occultati le guardie sottoposero i contadini a pene corporali per avere osato nascondere un prodotto che invece doveva essere tassato. Nella loro totale mancanza di buon senso e di lungimiranza, non si accorsero e non vollero ascoltare le spiegazioni dei contadini che indicavano nel grano sepolto, la loro unica ricchezza, qualcosa di talmente prezioso che nemmeno sotto i morsi della fame osavano mangiare loro stessi: i semi di grano per la futura stagione, senza i quali non ci sarebbe stata nessuna semina, nessun raccolto e di conseguenza nessuna tassa da pagare. Solo fame e morte per tutti, Governo e contribuenti.
Come si può giustificare tutto ciò? Stupidaggine, banalità, ignoranza, approssimazione.
Aumentare le tasse a dismisura, occultarne di nuove dietro ogni acquisto, prendere di mira sempre e comunque i soliti perseguibili e tutelare i grossi evasori. Soprattutto pensare che ogni squilibrio di bilancio si possa risolvere con un aumento delle tasse o con tagli alla spesa, è veramente deprimente. Non arrivare a capire che aumentare la pressione fiscale, negando gli scatti stipendiali (sacrosanti), vuol dire togliere potere di acquisto ai cittadini, di fatto condannandoli ad un progressivo impoverimento, sacrificando con essi il mercato interno, è un atto criminale, quasi di stampo Staliniano.
Da oltre 20 anni non un’idea nè un’iniziativa radicale è stata partorita, solo toppe peggiori dei buchi. Se nemmeno la prossima legislatura invertirà questa rotta suicida, sarà VERAMENTE il caso di mettere in vendita l’intero Paese, consegnarlo in toto in mani più sapienti, sebbene ugualmente corrotte, purchè capaci di governare.

Brett

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