Tra trasformismi e simonie laiche, lo spettacolo infernale della campagna Elettorale


“La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a'capelli del capo ch'elli avea di retro guasto.”
E’ incredibile appurare con quanta regolarità la storia si ripeta negli anni. Il Ghibellino traditore Ugolino della Gherardesca quanto ha in comune con i più noti personaggi odierni? Ugolino dimostrò di essere un maestro del “Trasformismo” spingendosi a vendere i propri figli alla fazione alla quale già vendette la propria anima.
Se oggi Dante fosse tra noi, quanti gironi dovrebbe aggiungere al suo concetto di Inferno? Se colloca il Conte Ugolino nel Nono Cerchio seconda zona, l’Antenora (dal greco Antenore che tradì la sua città) potrebbe ospitare due terzi del Parlamento Italiano, volendo parlare solo di quello. Gli ospiti dell’ottavo e del nono cerchio ben definiscono le caratteristiche della maggior parte dei politici contemporanei (v. tabella sotto) ma volendo essere pignoli, al nono cerchio si potrebbe applicare una quinta zona, chiamandola “La Berlusca”. 

Questa sarebbe collocabile anche tra i fraudolenti, ruffiani e seduttori, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri fraudolenti, seminatori di discordia ma il Berlusconismo, che poi non è altro che una forma gentile di Liberismo, meriterebbe una citazione a parte, comprendendo un po’ l’essenza di tutte le “Virtù” dei due ultimi cerchi, quelli più vicini a Lucifero. 

Non parliamo del personaggio in sé già grottesco e surreale, altrimenti potremmo addebitargli anche la lussuria e forse anche l’omicidio, anzi lo stragismo, ma della mistificazione della realtà, della promessa impossibile come arma di seduzione del popolo, del concerto mediatico e dell’assonanza degli organi di manipolazione delle masse. Il mainstream, la logica comune, la coscienza collettiva e il virus auto replicante che contagia le menti già indebolite dallo stesso potere che ha governato, ma che in quel momento finge di combattere, al solo scopo di riproporre sempre lo stesso, rinnovando il solo packaging e proponendolo come nuovo. Il Berlusconismo/Liberismo è una realtà virtuale dentro la quale devono essere convogliate le coscienze popolari, al solo fine di obbedire e non ribellarsi mai ad una forma di schiavitù non identificata, da accogliere come un regime di libertà di pensiero e di azione. Una forma infallibile di controllo già adottata dalla Chiesa nel passato e ripresa negli ultimi secoli con l’avvento dell’informazione certificata, i giornali prima e la tv poi, coadiuvata dall’influenza del mondo dello spettacolo, sempre asservito al potere dominante e dal recente web, più democratico perché accessibile a tutti ma influenzato sempre dai poteri forti.
In questo momento di campagna elettorale, sono di scena i non meglio identificati  “Poltronisti”, cioè coloro che pur di non abbandonare una poltrona comoda che gli conferisce non pochi privilegi, sposano tutto e il contrario di tutto, rinnegano il proprio passato riproponendosi come alternativa allo stesso. Sono di scena le Simonie Laiche, ascrivibili alla terza bolgia dell’ottavo cerchio. Uno spettacolo in sé disgustoso, per stomaci forti ma pur sempre una sfaccettatura dell’animo umano e specialmente di quello italico.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”. Qui siamo nel Purgatorio ma è proprio grazie alla deriva alla quale è affidato il Bel Paese che lo spettacolo dell’Inferno ottiene il suo successo, pagando dazio allo straniero che su tali incertezze, imposta il proprio dominio sullo scenario internazionale.
Dante aveva capito tutto già nel XIII secolo, dunque la Commedia dovrebbe essere ben nota a tutti anche se Divina. Se continua ad andare in scena è solo perché gli attori che ne beneficiano sono tanti, troppi e troppo spesso ripagati a strozzo perché vittime inconsapevoli di quello stesso scenario che contribuiscono a creare, reggendo il gioco ai potenti, pensando a torto di far parte integrante della famiglia dominante.

L’Italia, il Mondo non cambieranno mai. Dante lo sapeva ma forse non ne prevedeva la perpetuazione. Forse pensava che un giorno il Mondo avrebbe ripudiato quella effimera forma di dominio, altrimenti non avrebbe disegnato l’Inferno come un imbuto ma come un semplice, ripetitivo, stantio cerchio. Una struttura che non ha né inizio né fine ma nasce e muore con la razza umana. L'unica differenza tra oggi e il medioEvo è che Dante collocava i personaggi all'interno della Divina Commedia, mentre oggi al massimo finoscono tra i pupi di un Presepe napoletano.
Brett












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