22 Febbraio, Il Giorno della Vergogna.


Il fine ultimo di tutti gli atti terroristici è il condizionamento delle masse. La paura, il senso di insicurezza e la conseguente esigenza di un organo protettore che ci faccia accettare un Governo qualunque, anche il più dichiaratamente corrotto, purchè garantisca la lotta all’elemento scatenante il terrore.
Negli anni passati fu la guerra fredda l’elemento stabilizzante che garantì interi decenni a coalizioni di centro destra. La paura dell’avvento di un Comunismo Staliniano, arginò a stento il dilagare del PCI, pur avvalendosi del sostegno della Chiesa. Poi ci furono gli anni di piombo, i terroristi rossi e neri, i servizi segreti internazionali e le Massonerie di mezzo Mondo diedero il loro contributo affinchè gli equilibri politici non venissero spostati, a garanzia del perdurare di Governi della Destra Moderata. La vecchia Democrazia Cristiana deve a tutto ciò la sua longevità, pur essendo rappresentata da individui stantii, dichiaratamente corrotti e in odore di Mafia. Poi il crollo del muro di Berlino presentò il conto, il sistema divenne improvvisamente obsoleto e inadeguato e ci fu bisogno dell’Operazione Mani Pulite per smantellare il vecchio apparato, che però non andò in cantina tra i vecchi ricordi, bensì si ripropose sotto le sembianze del nuovo che avanza, in piena logica Gattopardesca e dai metodi di controllo del Potere molto più efficaci e raffinati. Il nuovo leader, del quale sono stanco anche di ripeterne il nome, sdoganò il post-idealismo e la Politica divenne una specie di Conduzione Aziendale. Nel Partitone Forza Italia confluirono i redivivi  di tutti i Partiti, personaggi ormai privi di un’identità politica, svestirono i panni ideologici per buttarsi nel calderone omnicomprensivo. La Sinistra (per così dire) fece altrettanto con la Margherita, poi l’Ulivo, poi divenuti Progressisti e infine PD, dimora anche questo di vecchie anime Democristiane come di Comunisti o Socialisti. Più o meno un dicastero contrapposto negli interessi più che nelle idee.
Quello che battezzammo “Berlusconismo”, ovvero il nulla ideologico, altro non era che una sorta di Liberismo in erba. Basta con i Monopoli di uno Stato corrotto, meglio la gestione privata e una stretta alla Magistratura, che poco tempo prima si era dimostrata troppo pericolosa. Mentre l’ondata di Liberismo nostrano incalzava, veniva via via rafforzata dal Liberismo Mondiale, dalla Globalizzazione, alla quale tutti i Governi degli ultimi 27 anni, hanno retto il gioco.
Le disastrose conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Ulteriormente inasprita dai sacrifici ai quali ci hanno vilmente condannato i Governi Prodi, Amato, Ciampi, Dini, svendendo il proprio Paese alla Germania della Troika, la classe media è andata nel tempo scomparendo, diventando meno abbiente e la classe lavoratrice, sempre più costituita da precari. Giovani senza un futuro, esodati, cinquantenni licenziati e troppo vecchi per ricollocarsi in un mondo del lavoro che vede ogni giorno di più svalutarne la categoria, sono solo i primi risultati del cambio epocale. Politici (per così dire) sempre più asserviti alle Multinazionali, che legiferano in favore delle stesse, a discapito del Popolo che, sebbene italiano e dunque mentalmente aperto all’inciucio, al clientelismo e al protezionismo, è giunto al punto di rottura. Questo andazzo non può più durare, lo sanno tutti. Nonostante il quotidiano condizionamento mediatico, tutti ormai si sono resi conto che nessun politico si farà avanti per difendere i diritti dell’uomo, ma preferirà sempre appoggiare la Plutocrazia imperante. Per legarsi affettivamente ai potenziali elettori si auto eleggono Partiti di Centro Destra e Centro Sinistra, ma in realtà la destra e la sinistra fanno parte di un passato che non tornerà, un passato che per forza di cose ci tocca rimpiangere. Chi ancora parla di contrapposizioni tra Destra e Sinistra è in mala fede e facendolo dà ulteriore prova di essere un manipolatore.
Ma ogni cinque anni arriva il momento di fare i conti con la cabina elettorale, l’unica cosa che questi grotteschi personaggi temono. Dopo aver imbonito il popolo con le mancette piuttosto che legandosi ad un immaginario appartenente al passato, questa tornata elettorale la ricorderemo per le promesse di abolizione delle più disparate tasse e leggi che loro stessi hanno emanato e per la  patetica riesumazione del Fascismo. Ben sapendo che in Primavera avrebbero dovuto fare i conti con l’elettorato, già prima della scorsa Estate inaugurarono una imbarazzante quanto farlocca campagna antifascista. In tempi in cui il Fascismo non esiste più e non potrà mai ripetersi perché firmato a sangue nella Costituzione Italiana, i Clown di Governo stanno pateticamente giocando questa carta alla pari di qualunque atto terroristico. La stessa operazione è stata utile anche a veicolare i malcontenti verso qualcosa, liberare la rabbia viscerale di ognuno verso un bersaglio intangibile quanto inesistente. Una volta spese tutte le mancette elettorali e disatteso tutte le promesse del passato, non gli rimane che giocarsi la carta del terrorismo. Per accordi internazionali l’Italia è immune da attacchi terroristici di matrice Islamica (in caso contrario oggi piangeremmo qualche decina di morti alla pari dei francesi), dunque il terrorismo mediatico è la loro ultima arma. Ieri abbiamo visto tutti (o quasi) i partiti mobilitati, insieme a qualche migliaio di creduloni che hanno abboccato manifestando contro l’ipotetico ritorno del Fascismo, con l’immancabile apporto dei soliti, prezzolati guastatori esterni, infiltrati allo scopo di cruentare la manifestazione, che da comica è diventata quasi seria. L’entità dei mandanti possiamo intuirla, così come facilmente possiamo dare una chiave di lettura alla sceneggiata. La paura del Fascismo, così come ogni altra forma di terrorismo, addomestica gli animi. La paura fa sì che vengano accettate le più riluttanti forme di Governo, qualsiasi candidato che si impegni nella protezione  e nella prevenzione, che nel caso del Fascismo, è tutto grasso che cola, dal momento che non richiederebbe il minimo sforzo da parte di nessuno, essendo il Fascismo una sbiadita chimera. Il M5S è stato l’unico a dissociarsi dalla farsa, dando prova di maturità e scaltrezza, anche se verrà additato ugualmente come insensibile al (finto) problema.
Non sono preoccupato per quei cialtroni di Governo che, per mantenere i loro privilegi, si abbassano a tanto, ma per quelle migliaia di Italiani che ci hanno creduto, che finiranno dritti nelle maglie dei Partiti improvvisatisi protezionisti per l’occasione. Il 22 Febbraio verrà ricordato come il giorno della vergogna, forse del punto più basso al quale la Politica potesse arrivare.
Ma se per compiacere gli Ebrei che oggi hanno in mano la finanza mondiale, ogni anno ci tocca sciorinare la settimana della memoria, rivangando sempre la stessa, noiosa solfa della Shoah, anche  questa, per fortuna un fenomeno irripetibile, perché non provare a riesumare i fantasmi di Mussolini, di Hitler o del Caudillo Franco? Così, tanto per riavvicinare gli elettori ad una certa politica.
Il 22 Febbraio sarà il giorno della vergogna, una data da ricordare come l’onta massima che il Popolo potesse subire da parte della politica marcia e corrotta. Sarà il giorno della memoria per gli italiani, parte dei quali di memoria ne hanno ben poca. Certi Italiani sembrano quasi affetti dalla sindrome di Alzheimer, da quanto sono avvezzi a dimenticare le porcherie più indicibili. A questi va l’invito ad una attenta riflessione, oggi come in futuro il 22 Febbraio riflettiamo su come siamo stati manipolati da questi peracottari, chiniamo il capo e vergognamoci. Forse questo ci potrebbe aiutare a guardare ai fatti, invece che credere alle chiacchiere.
Auguri e buon voto a tutti.


Brett

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