Le Simonie Laiche dei Soliti Noti.


Fascisti, Comunisti, Neri, Rossi, a pois………è un pianto greco quotidiano. Una continua litania che quotidianamente offende le intelligenze. In piena era post ideologica rispuntano i fascisti, tra poco risorgeranno pure il Ku Klux Klan e la Gestapo.
Le pensano tutte per instillare il senso di incertezza nel popolo, che ritengono oltremodo stupido, dandogli in pasto un pericolo inesistente e affiancando il relativo antidoto ad un Partito o ad una corrente pseudo-politica.
Fascismo e Comunismo fanno parte di un passato che non tornerà più. I poli contrapposti oggi si chiamano “Liberismo” e “Statalismo”.
Il Liberismo è la politica del Privato che vuole sostituirsi allo Stato. Una logica perversa fatta di legittime premesse, per poi perdere tutta la sua utilità quando il cosiddetto Privato è una Corporation, di fatto molto più famelica dello Stato e rispondente alla sola logica del profitto. Gli Statalisti sono coloro che si contrappongono a questo andazzo, avendone percepito il danno già apportato alla Comunità in 24 anni di Berlusconismo, seguito poi dalle Sinistre che nel frattempo avevano già cambiato pelle.
In nome e in onore della Globalizzazione, non esistono più Partiti pro o contro gli operai o favoreggiatori della classe medio borghese. Sono tutti dalla parte dei Globalisti, della finanza, del profitto ad ogni costo e della schiavitù dei popoli affamati e privati di ogni legittimità, di ogni ammortizzatore sociale, di ogni diritto che figura nella Dichiarazione Universale. Spregevolmente indicati col termine “Populisti”, quasi fosse un disonore appellarsi a tali benefici, gli statalisti sono in qualche modo dei nostalgici, dei sognatori, individui che credono in un ritorno ad un welfare tipo anni 80, che possa far riprendere dignità e decoro alla classe media, ormai relegata ai bassi ranghi dell’indigenza. Sono personaggi scomodi e pericolosi per il disegno della plutocrazia, invocano la “Protezione” dell’apparato statale, che invece i Liberisti cercano in ogni modo di scardinare per renderlo il più innocuo ed inefficiente possibile.
Ma chi può avere interesse affinchè lo Stato non goda più di nessun potere? A parte la Mafia (quella originaria sicula), la Plutocrazia, che rappresenta la più crudele delle Dittature. I politici che la sostengono non appartengono necessariamente a quel 2% di popolazione che detiene l’80% delle risorse monetarie e beni mondiali, sono semplicemente prezzolati, mercenari ingaggiati ai quali è stata promessa qualche briciola, qualche ossicino da spolpare, niente di più. L’Italia in particolare è nota proprio per la semplicità con la quale si comprano interi plotoni di Parlamentari. Ma il focus è un altro, come rendere immuni alla corruzione tutti coloro che sostengono il “Populismo”. Se basta un po’ di vile denaro o una posizione di potere per conquistare i favori del politico di turno, perché le nuove leve della politica dovrebbero rinunciare ad una vita agiata in cambio di un Paese sostenibile per tutti? Umanamente è inconcepibile, utopistico conoscendo l’uomo. La conversione in corso d’opera di un parlamentare populista è un’eventualità più che realistica. Anche Mussolini si convertì rapidamente al liberismo. Nel suo primo discorso da deputato il 21 giugno 1921 affermò: "Lo stato è come il gigante Briareo che ha cento braccia. Io credo che bisogna amputarne novantacinque, cioè bisogna ridurre lo stato alla sua espressione puramente giuridica e politica. Lo stato ci dia una polizia che salvi i galantuomini dai furfanti, una giustizia bene organizzata, un esercito pronto per tutte le eventualità di politica estera intonata agli interessi nazionali. Tutto il resto, e non escludo nemmeno la scuola secondaria, deve rientrare nell'attività privata dell'individuo". Mussolini ebbe a pentirsi di quel suo pensiero ma la controtendenza portò al disastro che tutti conosciamo.
Un Parlamento composto da parti in conflitto anche di interessi, si bilancia da solo, in modo naturale. Il Liberismo che come il Demonio, è sempre in agguato per comprare anche gli spiriti più puri, è una minaccia costante la cui impercettibile presenza annienta la fiducia in ogni esponente politico, anche il più puro, spianando la strada alla sfiducia e al preconcetto.
I Plutocrati, i reali padroni del mondo sono entità ignote ai più. Sappiamo che esistono ma conosciamo solo una percentuale esigua di loro. Per la maggior parte sono individui senza un volto e senza generalità, volano in alto, dove la vista non arriva. Alla pari di una società segreta, devono il loro immenso potere proprio all’invisibilità e per contrastarli realmente occorrerebbe un potere altrettanto occulto, dotato di un’intelligenza politica tale da avversare ogni offensiva tesa alla liberalizzazione delle competenze giuridiche.
In un Paese come l’Italia, dove i nemici giurati della legalità sono proprio gli stessi italiani, l’impresa è ardua. I politicanti che ci hanno traghettato nelle sabbie mobili nelle quali ci ritroviamo, sono gli stessi che oggi si ripresentano con i propositi di riparare a quanto di male fatto negli scorsi anni, cioè dal loro stesso operato. Quando un italiano è capace di votare e rivotare uno stesso candidato per quello che è e nello stesso tempo per il suo esatto opposto, allora vuol dire che il Bel Paese è ancora più bello di quello che si dice. E’ il trionfo dell’impostura.
Alla luce di questi fatti documentati e ulteriormente documentabili, il voto che ci chiedono il prossimo 4 Marzo è improponibile, la loro posizione indifendibile, nonostante ci provino tutti i giorni con il solo argomento dell’incompetenza dei nuovi ragazzi del M5S. E’ un argomento debole e fallace, in quanto di incompetenza ne hanno già dato loro stessi prove inconfutabili, miste al malgoverno dovuto a interessi di parte e in conflitto con l’investitura parlamentare.
Questi ragazzi possono essere visti con diffidenza, con gli occhi dell’elettore puntualmente tradito, ma certamente hanno qualcosa in più degli altri. Anzi hanno qualcosa in meno, in quanto non hanno mai governato e di loro non si può far altro che supporre, sospettare, a differenza degli storicamente sconfessati, per i quali un voto sarebbe l’ennesima martellata sferrata alle proprie gonadi. In definitiva rappresentano l’ultima spiaggia, l’ultima speranza di un vero rinnovamento e di una gestione più oculata del Paese. Magari governerebbero in maniera goffa e maccheronica, ma sempre meglio di una politica mirata al disinnesco degli apparati statali in favore dei capitali privati. Un ennesimo atto di fiducia verso i soliti noti, segnerebbe il destino del paese, consegnandolo totalmente nelle mani della plutocrazia sovrastatale e forse in una conseguente guerra di rivoluzione, alimentata dalla forbice sociale delle disuguaglianze.
Non avendo responsabilità politiche ed essendo scevro dalle imposizioni del politichese e del politically correct, posso dirlo senza peli sulla lingua. Chi Voterà per i soliti noti o è colluso, o spera in una ricompensa o è un ebete, dal momento che gli argomenti, l’operato già manifestato e le mire di governo vanno in direzione contraria agli interessi popolari.
In bocca al lupo a tutti noi.





Brett

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