Le operazioni sotto "false flag" ormai da tempo riconosciute ai nostri padroni di oltre oceano, per quanto ciniche e deplorevoli, funzionano sempre. Non è una prerogativa del Pentagono, lo facevano già gli antichi romani ed è una tattica cara a tutte le mafie del mondo. Attacchi terroristici, singoli omicidi, eventi apparentemente casuali condotti sotto una falsa bandiera, fungono da pretesto, appoggiato dalle opinioni popolari sobillate dai media, quale scintilla di una guerra che fa comodo ma che altrimenti sarebbe ingiustificata e darebbe la parvenza di "oppressore" a chi con tale sistema invece diventa un "portatore di giustizia".
In piccolo questo si verifica puntualmente nel quotidiano. Niente di quello che ci circonda corrisponde al vero, è tutta una farsa e sta a noi interpretarla nel giusto verso. Ovviamente non possiamo contare sul 90% del popolino che è talmente rincoglionito e ignorante da continuare a credere al primo buffoncello che si presenta in pubblico a ostentare sicurezza e spavalderia imparando da qualche fenomeno della comunicazione i gesti da esibire e le paroline magiche che imboniscono i più a corto di memoria, materia grigia e cultura. Qualcuno che ha sempre mangiato e cagato a sbafo contando sulla pochezza dei propri vassalli e interlocutori che all'improvviso si autoelegge economista Keynesiano.
Quello che mi fa più paura è che il trasformismo appartiene già al passato, che si possa senza nemmeno tentare di coprirsi con un pietoso quanto inutile velo il passaggio da un' ALA all'altra del Parlamento alla bisogna, senza nemmeno cambiare casacca. Che nelle Giunte Amministrative esistono le maggioranze di un partito e le opposizioni dello stesso sotto false flag e che chi dovrebbe sorvegliare e giudicare, sotto sotto fa parte del gioco.
Allora la ricetta per venirne fuori non esiste, questa è l'era dell'umanità 3.0 e per rendere sostenibile il sistema bisognerebbe regredire sulla scala della seppur patologica evoluzione.

Commenti