EUROCRAZIA: IL NEMICO CHE NON TI ASPETTI.
Sfido chiunque ad affermare che soltanto 15 anni fa non fosse a favore dell'Unità Europea. Tutti noi ci siamo illusi di far parte di un qualcosa di più che un piccolo staterello con una moneta eufemisticamente debole e con una percentuale di mafiosi e corrotti unica al mondo. Sotto il controllo dell'UE saremo finalmente come gli altri paesi del Nord, più funzionali, più snelli nella burocrazia e l'Euro ci apporterà vigore e prosperità.
Solo 15 anni sono passati e per la verità, già da un pezzo, abbiamo capito che l'UE non è altro che un patetico tentativo di assoggettamento dei paesi del sud da parte della Germania, sotto la regia nemmeno tanto occulta degli USA e con qualche altro paese che tenta di arruffianarsi il mostro padrone.
In realtà sarebbe il terzo tentativo da parte della Germania in 3/4 di secolo, a mio avviso, anche questo destinato a naufragare.
Il piano Kalergi di assoggettamento delle masse sta funzionando e anche gli effetti della migrazione indotta si fanno sentire, per non parlare delle cure omeopatiche di Bruxelles, in parte dolose ma anche dettate dall'ignoranza e dalla brevimiranza dei burocrati designati.
Il sogno europeo è naufragato e con esso le speranze e i sogni di tre generazioni. Anche se nessun filantropo finanzierà mai una rivoluzione, la disobbedienza dei popoli del PIGS,prima o poi , sarà una necessità imposta dalle condizioni socio economiche, dalla fame. Il mostro UE crollerà come un castello di carte e finalmente si potrà iniziare una fase di restaurazione dei diritti sociali che già avevano richiesto tanto sangue nel passato. Unica incognita sarà il ritorno ad una moneta sovrana. Con cosa verrebbe scambiata una nuova moneta quando l'€ con il quale erano state scambiate le precedenti monete, sarà solo carta straccia (come già lo è oggi)?
I residui delle riserve auree non saranno più sufficienti a colmare il gap e la forza lavoro di hitleriana memoria, in tempi di deflazione è pura utopia.
Sarà guerra, lunga, sanguinosa, convenzionale. Solo guerra.
Brett Sinclair
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