Berlusconi, Di Maio o la Cosa Rossa?
“Tra Berlusconi e Di Maio, sotto minaccia di morte sceglierei Berlusconi”. Interrogato rispondeva così l’ex giornalista ormai ex tutto Scalfari, sempre in mezzo come il prezzemolo, tenuto in piedi solo dal suo nome anche se sarebbero più opportune due stampelle canadesi e un geriatra al seguito, con tanto di defibrillatore e flebo di L-Dopa. Ma la domanda è legittima, chi scegliere tra il pluri pregiudicato che cerca di ritardare la data delle elezioni nella speranza che l’Alta Corte di Bruxelles gli consenta il rientro nei Pubblici Uffici o un giovanotto inesperto, “Non Laureato” che pare non essere all’altezza del compito? Senza dimenticare la terza sponda, quella che si autocertifica di Sinistra ma che Sinistra non è. Quel popolo composto da eterni rincorritori del progresso e nostalgici del Comunismo, filo Liberisti e Democratici, tutti forzatamente compressi nel Partitone che non ha più retto e si è scisso, alla ricerca di tappabuchi opportuni, buoni per la coalizione in