La nuova pelle della Sinistra, anzi una Sinistra senza pelle.

Nell’immaginario collettivo e in tempi antecedenti alla seconda Repubblica c’erano la Destra e la Sinistra, forse. Nella fattispecie la Sinistra era quella che parteggiava per il popolo, gli operai e i meno abbienti, producendo una politica mirata alla redistribuzione delle ricchezze, ai diritti unificati, a dare voce agli ultimi affinchè fossero un po’ meno ultimi, forse. Di contro la Destra autoritaria e antiproletaria, si spendeva per mantenere lo status, si dibatteva affinchè il confine tra padrone e operaio fosse ben visibile e invalicabile, forse.
Poi arrivò un Capitano d’Industria che pensò bene di rottamare le ideologie per proporsi a capo della ”Azienda Italia”, maneggiandola letteralmente come fosse una ditta commerciale, sdoganando il nulla ideologico a favore di un migliore e incondizionato andamento dei meccanismi statali.
60 anni di storia politica italiana vissuta all’ombra di un’unica costante, la Democrazia. Una forma liberale di garantismo politico esercitata per mezzo del meccanismo elettorale, una forma scomoda di governo che se usata ottimizzando certi aspetti, può diventare una forma micidiale di oligarchia costituzionalmente consentita.
E’ stata democrazia nel dopoguerra, durante i mitici anni 60 e fino agli inizi dei 90. La democrazia ci ha accompagnato fino alla fine del secolo e traghettato nel nuovo millennio, alternando leader più o meno spendibili ma via via meno carismatici. E’ democrazia oggi, quando non si capisce bene chi sia il vero capo, essendo la Politica ormai subalterna ai potentati lobbistici e rappresentata volutamente da personaggi di spessore sempre minore, volutamente incompetenti, senza carisma o leadership, dichiaratamente impreparati e proni alle esigenze delle forze economiche che hanno preso lo scettro del comando, nell’indifferenza di un popolo anestetizzato e assuefatto agli stupefacenti mediatici. Personaggi infimi quanto ridicoli che continuano a sfruttare il marchio della Sinistra, quello che fu caro ai vecchi Comunisti, per sfruttare una corrente esecutiva che niente ha in comune col pensiero del Che e del sogno Marxista. Quelli che si dichiarano di Sinistra e che sgomitano per difenderne il “pensiero” sono industriali miliardari o amici della compagnia di bandiera, che simulano un contraddittorio ad una controparte sostenuta da altri industriali e amici della stessa compagnia.
Nell’assistere a questo teatrino, siamo sempre più “democraticamente” disorientati ma sempre avvezzi alle sofferenze come il peggiore dei masochisti, scommettendo su improbabili leader autoproclamati o insediati da altrettanti professionisti della politica. Personaggi che cavalcano l’esigenza del momento sostenendo a giorni alterni il tutto e il contrario di tutto, beffandosi allegramente di un popolo purtroppo miope e dalla memoria estremamente corta. Ma ci vantiamo di essere un Paese democratico, siamo contenti di votare ogni tanto e ci illudiamo che il liquame nel quale sguazziamo è frutto di una scelta infelice, ma pur sempre nostra.
Probabilmente la democrazia è intrinsecamente una forma di controllo destinata ad un popolo che si ritiene maturo ed emancipato, talmente certo della propria sovranità da non accorgersi del totalitarismo contenuto nell’unica forma partecipativa che ci hanno consegnato. E’ democrazia anche quando i risultati elettorali vengono ribaltati con manovre di palazzo e cambi di casacca, perfettamente legali ma contraddittorie ed è sempre democrazia anche quando la volontà referendaria legittimata dalla Costituzione, viene deposta perché va contro gli interessi dei compagni di merenda.
Ci illudiamo di vivere in un Paese democratico solo perché ogni tanto ci fanno anche votare, ma se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare, disse Mark Twain. Lo scandalo tra gli scandali è spacciare per Sinistra qualcosa che nemmeno gli somiglia, anzi è l’esatto opposto. E’ un’offesa all’intelligenza nemmeno necessaria, dal momento che il potere è ben consolidato e che un’opposizione debole, frammentata e costantemente nel mirino del quarto potere, non è in grado di contrastare.



Brett Sinclair

Commenti