Sigarette, il Bancomat di Governo.


Nel silenzio generale, anestetizzati dall’afa estiva e dai fuochi dei piromani, nemmeno ci siamo accorti che il bancomat governativo ha battuto cassa sui fumatori per l’ennesima volta. Aumentate fino a 20Cent. a pacchetto sigarette e tabacchi. Nemmeno i pusher assumono atteggiamenti così vessatori verso i propri clienti. E’ risaputo che il costo dei tabacchi, come la benzina e tutte le fonti energetiche sono composti per l’85% da tasse e accise, ma un aumento di quasi il 10% su un prodotto già carissimo in sé, rappresenta una manovra asfissiante per un consumatore che cerca conforto in quello che il mainstream considera un’abitudine ottocentesca, un vizio da dimenticare per noi che ci avviamo verso il fantastico mondo del villaggio globale, oltre a risultare una manovra anticommerciale. Per una volta vorrei il consenso anche dei non fumatori, di coloro che hanno giurato guerra a vita verso coloro che pippano, magari tra i più accaniti oppositori, la categoria degli ex, i pentiti.
Nel ricordare che ogni fumatore non è nato con la sigaretta in bocca ma ha avuto un iniziazione da parte di qualcuno che a sua volta l’aveva subita, che ogni fumatore sa bene quello che rischia e ormai siamo stati educati a svolgere la pratica proibita solo in ambienti aperti e lontano da coloro che non gradiscono o persone particolarmente vulnerabili come malati, donne gravide e bambini. Questo atteggiamento riguardoso che 20 anni fa non era da tutti, è stato un traguardo notevole bisogna riconoscerlo, ma concorrere in maniera massiccia alle falle statali pagando un po’ di tabacco a prezzi da capogiro e sempre al rialzo, è un atto gravissimo verso i cittadini di un paese democratico, dove in teoria uno dovrebbe essere libero anche di fumarsi la sua sigaretta o la sua pipa.
La scusa demenziale quanto improbabile che alzando vertiginosamente i prezzi uno è invogliato a smettere o che il costo è dovuto anche alla spesa sanitaria che ne consegue, è un argomento veramente patetico e da imbecilli. La prova inconfutabile è che sono state tassate e “Proibite” anche le sigarette elettroniche, cioè il vapore acqueo, comprando qualche anima scientifica a supporto della nocività anche in assenza di nicotina. In realtà lo Stato non vuole affatto perdere il cliente tabagista, non potrebbe permetterselo. Vuole semplicemente spremerlo come un limone, facendogli pagare caro e amaro quel maledetto vizio, quello che è diventato un lusso per pochi, accaniti romantici, trasmettendogli per giunta un senso di colpa, un sentimento di abusivismo che lo induce ad accettare passivamente qualunque rincaro.
Sulla falsa riga dei trabocchetti all’autovelox, dei semafori carogna, delle strisce blu e delle multe per i “Bivacchi” stradali consistenti nel bere una birra passeggiando, anche i tabagisti hanno ispirato fior di intelligenze nel pretesto credibile alla multa salata, che altro non è che una tassa aggiunta. Le ultime direttive proibiscono di gettare le cicche per strada se non negli appositi svuotatoi o munirsi di ceneriere tascabili, di fumare nella propria auto e “nei pressi degli ambienti sanitari”, cioè Ospedali e Case di Cura, dove non basta uscire all’aperto ma bisogna portarsi ad almeno sette metri dall’entrata generale, mentre le entrate secondarie e i parchi interni, anche se ben aerati e sufficientemente grandi, sono zone vietate con tanto di sceriffi armati di penna e libretto per le infrazioni.
Provate a immaginare il povero vecchietto, che ha fumato una vita intera, che per sua fortuna non ha riportato danni mortali, che vede nella sigaretta il solo sfogo, il solo vezzo che può ancora permettersi, che ha rinunciato a qualche anno di vita e soprattutto alla qualità della vita che gli rimane, dovere smettere non per scelta consapevole o per ordine del medico, ma perchè la sua misera pensione non gli consente l’acquisto di un bene che in realtà avrebbe un costo veramente irrisorio, pochi centesimi.
Ma forse è veramente troppo pretendere che un Governo tra i più corrotti al Mondo, ben noto per gli atteggiamenti ostili verso i propri cittadini, un Governo che adotta gli stessi sistemi per beni vitali quali acqua ed energia, un Governo composto da incapaci e da improvvisati mestieranti, possa nutrire un atteggiamento riguardoso verso chi, tutto sommato rappresenta un cliente. Un cliente che grazie al vizietto tanto osteggiato, mantiene ancora in vita una filiera produttiva e partecipa in maniera consistente a rimpinguare le casse dello stesso, perennemente in rosso. Fa veramente rabbia vedere che si bruciano fior di milioni tra l’accoglienza di “Risorse” africane e organizzazioni di trofei di golf, piuttosto che eterne campagne di politiche avverse oltre che sbagliate. Bruciano miliardi per incompetenza e ladrocini.
Loro bruciano e a noi fanno pagare il fumo.



Brett Sinclair

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