Ma la Sinistra è del Diavolo o è il Diavolo la Sinistra?
E’ stato solo un gioco. Gli anni di piombo che servirono a dividere ulteriormente le ideologie contrapposte, ci fecero parteggiare ulteriormente e divisi come mai, assistemmo alla resa del costrutto Marxista. Quando anche il muro di Berlino cadde, quando l’era del Capitalismo ad oltranza andava delineandosi a tratti sempre più chiari, tutti noi educati ad un’ideologia, dovemmo sopprimere le coscienze per entrare nel sistema del materialismo puro. In fondo fu facile apprendere le regole basilari del “Tutto è Commerciabile”. Fu come scendere di categoria in una disciplina sportiva. Tutto molto più semplice, molto più grossolano, più vicino agli istinti ancestrali dell’uomo. Io do una cosa a te e tu ne dai un’altra a me, vogliamoci bene. Perché litigare su un principio, in fondo campiamo di pagnotte.
Fu così che tutti i nobili pensatori si trasformarono in peracottari dell’ultima ora. Non che prima fossero molto meglio. Probabilmente noi giovani guardavamo senza vedere ai leader che ci ispiravano, come alla luce assoluta, una guida insindacabile che nascondeva molto bene la loro vicinanza alla volgare realtà.
Ma lo stereotipo del sinistroide onesto, incorruttibile, vicino più di chiunque altro ai più deboli, perdurò nel tempo, anche dopo episodi inconfutabili di decadenza. Non avendo mai ottenuto un Governo, avendo interpretato l’eterna parte dei secondi arrivati i Comunisti , cronicamente insediati sulle poltrone dell’Opposizione, continuarono a reggersi il gioco agli occhi dei ferventi della falce e martello, poiché non avendo alcun potere non sarebbero nemmeno stati responsabili dei tanti delittuosi episodi di mal governo.
“Tangentopoli” e ancora prima il “Lodo Natali” dimostrarono esattamente il contrario, che il vecchio PCI era il più potente e foraggiato Partito della vecchia Repubblica.
L’indipendenza economica e dunque una fame moderata gli fu garantita dalla vecchia URSS fino alla caduta del muro con finanziamenti stratosferici, dopo di che il PCI dovette fare il “Partito” come e se possibile di più degli altri, sfruttando l’unica risorsa disponibile, un’Opposizione che non si opponeva o che lo faceva dietro compenso. Ma ai nostalgici, ai teorici e sostenitori della Sinistra ancora non fu chiaro il quadretto, non volevano saperne di un Partito corrotto come gli altri e qualche sostenitore lo possiamo reperire ancora oggi, insieme a qualche fautore della teoria della “Terra Piatta”.
Riccardo, che verso la fine degli anni 80 iniziò il suo percorso professionale nel settore delle forniture ospedaliere, mi racconta che era costretto ad andare in giro pieno di contanti da elargire un po’ a tutti gli operatori del settore sia pubblico che privato. Ma essendo le USL politicizzate, anche i relativi funzionari che spesso si alternavano, erano affiliati ad un Partito, piuttosto che ad un altro. Partiti di Destra, di Sinistra, di Centro. Ogni funzionario si proclamava onesto, incorruttibile e autonomo ma ad ogni atto da deliberare puntualmente tirava fuori una richiesta formale di sostegno al Partito. In questo erano tutti univocamente accomunati ma i funzionari o i semplici dipendenti appartenenti al PCI, erano particolarmente famelici e voraci nel pretendere mazzette. Anche se semplici esecutori, impiegati o membri secondari delle commissioni, non disdegnavano di giocare sull’ostruzionismo per ritagliarsi un ruolo da protagonisti e reclamare la loro parte. Un ruolo molto simile a quello degli Oppositori Comunisti di Governo.
Ma nell’immaginario collettivo il Comunista doveva interpretare come sempre il ruolo dell’onesto che si mette di traverso alle trame di potere. In questo l’alleato numero uno è sempre stato il mezzo televisivo e le testate giornalistiche, che in era pre-internet erano l’unico riferimento dell’informazione. Testate come l’Avanti e l’Unità erano linfa vitale per il PCI, ma anche la RAI ha sempre avuto il suo canale rosso, il secondo.
Correva l’11 Marzo dell’anno del Signore 1992. A Castellammare di Stabia veniva freddato in pieno stile camorristico Sebastiano Corrado detto “Ninone”, Consigliere comunale del PDS e dipendente della ASL 35 in ambito amministrativo. Immediatamente si mise in moto la macchina delle lacrime innocenti. Primo su tutti il paladino di prima linea, Michele Santoro che allestì nella Villa Comunale di Castellammare di Stabia il patetico teatrino di “Samarcanda” dove andò in scena la commedia pietistica degli amici e parenti della vittima illustre, dedita al suo dovere, onesto, incorruttibile e per questo ucciso. Il caso volle che quel giorno fu assassinato anche Salvo Lima e la vittima meno illustre (Corrado) venne parzialmente oscurata. Fu forse una fortuna per la memoria dello scomparso perché qualche giorno dopo, le opportune indagini svelarono che il Corrado era invischiato in una squallida storia di tangenti e di Camorra, un giro che gli avrebbe consentito di sottrarre alla Malavita circa 400 milioni di vecchie lire. Il mio amico Riccardo me lo disse all’epoca, conoscendo l’ambiente mi rivelò che fatta salva la buona fede e la devozione che merita il PDS e tutti i suoi discepoli, stavano prendendo un granchio. Un episodio simile si è ripetuto nel 2009, sempre a Castellammare di Stabia, vittima sempre un consigliere comunale Gino Tommasino, sempre per motivi di tangenti, sempre del PD, ma questa è storia troppo recente, troppo scontato, troppo ordinario.
Quello stesso anno (1992) l’inchiesta “Mani Pulite” devastò il Governo e la triade dell’onnipotenza, il cosiddetto CAF (Craxi, Andreotti, Forlani). Durante l’appassionante sequenza di arresti e processi andati in onda, assistemmo a quello che sembrò il crollo del sistema. Da interviste e interrogatori ad alti esponenti di Partiti finiti in malora, si capì che anche e soprattutto il PDS era coinvolto a vari titoli nel contorto meccanismo di tangenti, ma stranamente dopo un periodo di arresti quotidiani, durante il quale tutti ci aspettavamo il pezzo forte dello show, il coinvolgimento del PDS di D’Alema e Occhetto, proprio quando la macchina della Giustizia aveva già imboccato Via delle Botteghe Oscure, qualcuno decise di mettere la parola “fine” al Dòmino che si era innescato. Il perché ha provato a spiegarcelo più di una volta il buon Di Pietro che nel frattempo si era dato alla Politica, ma senza essere mai convincente.
Per fortuna o per protezionismo, la Sinistra del PCI, poi PDS e Margherita, tutti confluiti nell’attuale capolavoro chiamato PD, ha sempre evitato l’accostamento al malaffare. Almeno fino ad una decina di anni fa, quando il Partitone, avendo raccattando elementi defluiti dai Partiti smontati nel passato e favoriti dal nulla ideologico del Liberismo e prima ancora dal Berlusconismo, è andato sgretolandosi sotto il suo stesso peso. Prima in correnti interne, poi con gli scissionisti fino all’attuale diaspora.
La verità è che la Sinistra, croce e delizia della tramontata DC, elemento da combattere con l’ausilio dei preti e delle favole sui Comunisti che mangiano i bambini, nell’attuale scenario politico non ha più ragione di esistere. Con l’anima sempre in vendita al Diavolo di turno, erosa dall’interno da personaggi che nulla hanno a che vedere con la Sinistra, ingaggiati a forza grazie al solo apporto di voti personali, l’odierno PD è una solo una farsa tragicomica.
Il declino iniziato 30 anni fa si è finalmente concluso. Qualcuno ancora si ostina a sbolognare il PD e i suoi affiliati come qualcosa di Sinistra, ma è palese lo sfruttamento del solo brand.
Il fallimento del Comunismo nel Mondo non coincide con un chiaro crollo dell’ideologia Comunista , che ancora è viva nell’animo della Sinistra ed è tuttora un modello percorribile, anche se conviene a tutti trascinarla nell’oblìo. Del resto forse un vero Comunista non lo abbiamo mai incontrato, ma la fede in un’ideale non può tramontare e finchè la fede è viva può anche risorgere, magari al terzo giorno dalla morte. Anche questo conviene a tutti.
Brett Sinclair
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