Meglio una Dittatura dichiarata che una finta Democrazia


“La democrazia è una forma difficile di governo, ma non ne conosco altre” disse Churchill. E c’è del vero in questa frase, poiché nessun paese sedicente democratico di fatto usufruisce della libertà di cui crede di godere. Dopo il crollo del Comunismo e il trionfo del Capitalismo, solo un cieco o un ottuso può ancora sognarsi di chiamare democrazia lo stato sociale in cui ci ritroviamo. Le regole secondo le quali si svolge il filo conduttore dei fatti sono nate con il sano principio di affidare le scelte al popolo, ma di fatto quelle stesse regole vengono raggirate o utilizzate con scopi diversi. Formare governi che niente hanno a che fare con la volontà del popolo, pur creandolo secondo le regole della democrazia. La legge elettorale che sembra la patata bollente che nessuno vuole pelare, in realtà viene di continuo procrastinata per adattarla al momento storico in cui servirà. Specialmente adesso che i governi tecnici vanno di moda, è un gioco da ragazzi ribaltare di 360° la volontà elettorale.
Se poi parliamo di legge uguale per tutti, ancora una volta sbattiamo contro un’utopia. Non si è mai visto che un poveraccio vinca una causa per quanto legittima, contro un potente che possa permettersi schiere di avvocati.
Il diritto alla salute? Peggio che andar di notte. Se sei un povero Cristo ti tocca forse il mediconzolo di turno, quello che sognava di fare il medico ma che puntualmente viene tagliato fuori da ogni scuola che si rispetti, quelle che consentono il libero accesso solo ai medici col pedigree in regola.
Hai bisogno di un atto pubblico? Sbatti contro l’impiegato che ti fa ostruzionismo se non gli regali qualcosa o che fa il suo dovere solo con chi può sollevarlo dall’incarico.

Ma a stravolgere tutte le regole del vivere liberi e dei diritti acquisiti ci ha pensato la forma più avanzata di democrazia, la “Plutocrazia”. La classe dirigente sostituita da comuni cittadini, spesso ignoranti e comunque mai all’altezza del compito, sono facile preda di collusioni ed a sottomissioni verso la vera dirigenza, la finanza internazionale. Questa detta le leggi che poi vengono scritte ed applicate dai cosiddetti “Politici”. Leggi contro l’Umanità, al servizio solo del profitto ad ogni costo, impermeabile e avulsa alle esigenze del vivere in una società allargata. Con la complicità delle religioni, che di fatto convogliano le anime verso un sentiero concordato con le potenze di turno, dei media che pompano continue informazioni adattate alla sottomissione tramite l’induzione delle più umane fobie e dei manovratori professionisti, i peggiori, gli educatori già a loro volta educati alla disinformazione.
L’alternativa a questa forma di controllo è la Dittatura o la Monarchia.
Chi non preferirebbe una dichiarata dittatura ad una finta democrazia? Oppure un Re magnanimo come ce ne sono stati pochi nella storia?
La risposta è “nessuno” oppure “Tutti”, dipende dal soggetto interrogato. Ognuno di noi è stato forgiato con l’avversione alla parola stessa, pur conoscendo solo questa forma di democrazia. Una democrazia a’ la carte che di fatto è una forma di regime totalitario che farebbe impallidire il più crudele dei dittatori. E’ di questi giorni la campagna anti-fascista condotta dalla Beata lacrimosa Laura Boldrini. Una campagna anti-fascista in tempi di mancanza di Fascismo, un vero atto eroico. Io non c’ero ma la storia pur abbondantemente manipolata dai vincitori, non ha potuto esimersi dal riportare le conquiste sociali dovute al regime degli anni 30/40. Senza sforzarci nemmeno troppo, possiamo ricordare il diritto allo studio, alle cure mediche, la pensione, alla casa. Tutti questi diritti invece vengono puntualmente negati dall’attuale democrazia. Santa, benedetta e civile democrazia, della quale siamo fieri e ci riempiamo la bocca sostenendola. La democrazia che ci venne importata da oltre-oceano, alla quale facemmo festa e che ci ubriacò di liberalismo, che ci portò motivi nuovi e nuovi modelli con i quali ci confrontammo e che divennero nostri in pochissimo tempo. La stessa democrazia che oggi ci nega il diritto allo studio chiamando tale veto “La buona scuola”, la Sanità pseudo-pubblica, il diritto alla pensione e alla casa passando per le forche caudine dei cravattari che si fanno chiamare Banche.
Questo è ancora niente, rispetto a quello che è già in programma, la guerra degli alimenti. Ci prenderanno per fame, quella vera. Ma questo è un aspetto inquietante che nessuno vuol conoscere, preferendo rifugiarsi con la testa sotto la sabbia, e che dunque non citerò nemmeno.
Basta quello che ho già elencato e che è inconfutabile a rendersi conto che la democrazia che ci sdoganano è una forma deteriorata di liberalismo. E’ il “Liberismo elitario” che il mainstream e gli onnipresenti catto-comunisti continuano a chiamare “Alto modello di Democrazia”.
Personalmente, essendo libero da ogni legame di Partito e da ogni forma di credenza religiosa, avendo la mente libera dagli schemi imposti da questa società malata, credo che una dittatura non possa essere molto peggio di questa forma di Governo, anzi per certi versi potrebbe migliorare lo status dei cittadini.
Per l’esattezza L'etimologia del termine dittatore è da ricondursi al celebre vocabolo latino dictator da dictare, il suo significato originario è dunque "colui che dice, che ordina". In particolare il dittatore nell'antica Roma era un magistratus nominato dai Consoli in caso di pericoli imminenti per la Res Publica con lo scopo di accentrare e velocizzare le decisioni che, altrimenti, sarebbero state di competenza del Senato. Il dictator rimaneva in carica per soli sei mesi ed era oggetto al giudizio dello stesso Senato.La prima trasformazione di questa carica avvenne con Giulio Cesare che si fece nominare dictator a vita, anche se l'accezione moderna del termine inteso come persona a capo di un regime totalitario, al di sopra di ogni legge, è nata dopo la Rivoluzione Francese, in particolar modo, negli anni del cosiddetto Terrore.
Saddam Hussain e Gheddafi, dittatori feroci con i nemici del regime, giustiziati dalle potenze democratiche anglo americane, avevano condotto i propri paesi verso uno stato indiscutibile di benessere. Casa, sanità, istruzione (I libici avevano diritto allo studio fino all’Università e ancora oggi è il popolo più acculturato al Mondo), contrapposti ai difetti comuni a tutti i Regimi, l’insindacabilità del volere del leader. Abusi di potere che sono anche il vizio dei nostri democraticissimi padroni, vizi come il nepotismo, il protezionismo verso i propri sostenitori e anche qualche vizio in più, quello di svendere il proprio paese al primo acquirente che paghi cash e bene. Quest’ultima risorsa mancava ai dittatori africani che di contro erano armati di uno spirito patriottico fuori dal comune. Talmente avversi alle ipocrisie e agli interessi velati occidentali da progettare una valuta tutta africana con la quale barattare il proprio prodotto di punta, la loro ricchezza, il petrolio. Una moneta vera, scambiabile in oro che realmente era depositato nei propri forzieri. Per questo sono morti, uccisi da una alta democrazia di stampo occidentale, che non prevede contraddittori e che trasforma in un nemico ogni entità che voglia brillare di luce propria.
No grazie, questa non è la democrazia che conosco, quella che mi hanno spiegato. A questo obbrobrio preferisco una dittatura dichiarata.

Brett Sinclair

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