Il Tallone di Silvio

 Nel 1994, dall’insediamento della seconda Repubblica, il fenomeno del Conflitto di Interessi viene considerato come la più normale e logica delle faccende quotidiane.
La “Discesa in Campo” di Berlusconi, già fino ad allora tenuto sotto costante mira dal pool di Tangentopoli, di fatto sancisce la liceità di un soggetto a interpretare la parte sia del controllore che del controllato.  Berlusconi aveva ed ha tuttora il Monopolio dell’editoria e delle emittenti televisive, ivi inclusa l’informazione più o meno totale. Gli fu consentita l’entrata in Politica semplicemente consegnando tutte le sue aziende nelle mani della propria progenie, come se fosse la garanzia al non utilizzo dei mass media alla sua causa, come se i figli avessero interessi opposti a quelli del padre. Gli influencer dell’epoca, in capo a tutti Maurizio Costanzo (Compagno di grembiule del Cav, anch’egli iscritto alla P2), con finte campagne “Quasi anti-cav”, con i tg Mediaset attenti più che mai nel sembrare liberi dall’anomalia in atto e “Striscia la Notizia” che burlandosi del padrone non faceva altro che propaganda alla sua figura nel frattempo divenuta istituzionale, diedero una grossa mano al compimento dell’operazione più conflittuale della storia repubblicana.
Fu un Golpe consapevole, confuso e in parte offuscato dalle polveri di una Tangentopoli consumata a metà, una retata che coinvolse tutti tranne il PCI. La gazzella della GdF aveva già imboccato via delle Botteghe Oscure, quando dal cellulare arrivò l’ordine di annullare l’operazione. Forse fu anche questa indegna parzialità a sdoganare la nascita a tutti i costi di una figura forte della destra italiana, a qualunque costo.
Rimane il fatto che dal lontano 1994, in Italia nessuno ha osato più pronunciare la frase “Conflitto di Interessi”. Né quando il Cav era al Governo, né quando vi si alternava la Sinistra, è mai stata nemmeno ipotizzata una legge sul conflitto di interessi. Eppure, stranamente sarebbe bastata una semplice legge a tirare fuori dai giochi una volta per sempre l’ingombrante Arcorese. In 25 anni nessun Governo ha mai accarezzato l’argomento, che nel frattempo da taboo è diventato un fenomeno allargato ad ogni settore, ad ogni Istituzione.
Nessuno si sente più fesso del Cav e ognuno si sente in diritto di sfruttare l’anomalia del caso, facendo riferimento allo scandalo degli scandali come un precedente di cui tener conto, del quale però è vietato parlare. Nei confronti di altri Paesi fu ed è oggetto di derisione e motivo di ridimensionamento della credibilità dell’Italia stessa, ma due anni fa anche gli Americani hanno scoperto che tutto sommato, può andare bene anche un Tycoon quando l’alternativa è addirittura peggiore. La domanda che rimane è . Il Cav è ossessionato dai Grillini come lo era dei Comunisti nel 94, sarà perché il M5S è stato l’unico ad aver sollevato il problema? Sarà che il tallone di Achille del Berlusca è fin troppo esposto e alla mercè di chiunque, anche se nessuno fino ad oggi ha mai voluto vederlo?

Brett

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