Le tre Camere del Parlamento italiano.



Si fa fatica a spiegare ai ragazzini la complessità del Parlamento italiano. Già a partire dalla dislocazione, è come avere gli scomparti di un Supermercato in negozi diversi, con indirizzi diversi e distanti tra loro.
Ho provato a descrivere le sedi a mio figlio così: 1) Palazzo del Quirinale, sito sull’omonimo colle, dimora del Presidente della Repubblica; 2) Palazzo del Viminale, dove risiede il Ministero degli Interni; 3) Palazzo Chigi, sede del Governo e dimora del Presidente del Consiglio dei Ministri; 4) Palazzo Madama è la sede del Senato; 5) Palazzo Montecitorio, dove si riunisce la Camera dei Deputati. Poi c’è il palazzo Senatorio a Piazza del Campidoglio, ma non ha niente a che vedere col Senato, è il Palazzo dove si riunisce la Giunta Comunale di Roma, dove c’è il Sindaco. Roma è piena di Palazzi storici e bellissimi, dove hanno sede molte Istituzioni, ma quelli governativi sono questi riportati sopra.
Ma lui mi chiede: < Scusa papà, ce n’è un altro di cui sento sempre parlare, ma non me lo hai citato>. Io stupito rispondo
 ;  lui .
A questa affermazione sono rimasto interdetto come se mi avesse posto una domanda sulle pratiche sessuali dei gay. Ho risposto semplicemente che Palazzo Grazioli fa parte di quella miriade di palazzi storici, dove risiedono altre istituzioni. Rispondendo così non credo di avergli detto una bugia, ho però omesso di citargli i numerosi altri stabili romani e non, da dove partono le direttive che poi raggiungono i Palazzi del Potere. Perché Palazzo Grazioli non è affatto un Aventino della Destra, ma un vero e proprio centro di Potere, la dimora romana del più discusso e ingombrante attore della Repubblica italiana, da almeno 35 anni.
La domanda di un bambino mi ha fatto riflettere sul fatto che effettivamente, le Camere del Parlamento non sono due ma tre. Oltre al Palazzo Madama e Palazzo Chigi, sedi della Camera dei Deputati e del Senato, c’è Palazzo Grazioli, sede della Camera di Berlusconi. Ex Senatore, Ex premier, Ex Cavaliere, Ex tutto. Avendo perso ogni legittimazione, oltre al diritto di voto e interdetto ai Pubblici Uffici perché condannato in Cassazione per Frode Fiscale, dirige dalla propria dimora romana i suoi Parlamentari, indicendo meeting, inviando SMS e pizzini ai cani da guardia di turno, con la disinvoltura del mafioso incallito, di colui che nemmeno accenna ad un timido ammicco di vergogna, nemmeno di imbarazzo. L’allegro ultra ottantenne ce lo ritroviamo una volta sì e una volta sempre a presenziare ai vari talk show televisivi, a promuovere una volta di più la propria immagine e i progetti per il salto di qualità del Paese. Quei progetti che in 25 anni, mannaggia, non è riuscito a portare a termine.
Le accuse e i processi su di lui non si contano, ha un pedigree che riempirebbe svariate pagine. Con il potere dei soldi è sempre riuscito a comprare testimoni e aggiustare processi, procastinandoli fino alla decadenza dei termini, grazie anche al buon Ghedini, il super avvocato personale che tra i suoi onorari ha incluso anche la nomina di Senatore a vita, anche se in Parlamento si è visto solo il primo giorno.
Definito dai Giudici un “Delinquente Naturale”, pur riconoscendo i suoi legami con Cosa Nostra, nonostante le accuse di leggi ad personam, istigazione alla prostituzione minorile (i Bunga Bunga), falso in bilancio, corruzione (è un Corruttore Seriale per  definizione dei giudici, cioè compra chiunque si possa comprare), compra vendita di Parlamentari, Falsa testimonianza sulla P2, Tangenti alla GdF e a Craxi, tangenti fiscali sulle Pay Tv, stragi del 92 e 93 e un’altra ventina di capi di imputazione,  l’unico reato che si è riusciti a dimostrare e a condannarlo ai Servizi Sociali presso l’ospizio di Cesano Boscone, fu una piccolissima trance di fatturato occultato (circa 7 mln), l’ultima rata di un bottino molto più corposo che prese la via per i Paradisi Fiscali, sparito dai libri contabili giusto qualche ora prima dei controlli della GdF. Quei 7 mln non riuscì proprio a farli sparire, non ne ebbe il tempo. Mi ricorda un personaggio noto alle cronache giudiziarie americane degli anni 30, un certo Al Capone, reo di un’infinità di crimini, estorsioni, omicidi, ai quali mai corrisposero prove a suo carico. Tranne che per un episodio di evasione fiscale, esattamente come per il suo omologo contemporaneo.
Nonostante tutto questo, l’ex Cav., alla veneranda età di 82 anni, ancora influenza l’andamento della Politica italiana. Non è ancora pago, vuole ancora il suo ruolo da protagonista, anche se limitato dall’interdizione dai Pubblici uffici e nonostante un misero 14% di preferenze alle ultime votazioni, superato dal Carroccio, al quale in teoria dovrebbe sottostare nell’ambito della coalizione. Ma lui è abituato a comandare e in un modo o nell’altro, contando sulla sua forza economica, potrebbe riuscirci, riuscendo ad avere il predominio su un M5S che ha raccattato oltre il doppio dei suoi voti che per altro, conoscendo il soggetto, avranno per buona parte provenienze mafiose o massoniche.
Berlusconi è morto politicamente ma non vuole saperne. Le tenterà tutte, fino alla riesumazione del patto del Nazareno, pur di confezionarsi il suo Governo, quello che escluderebbe i grillini, l’unica categoria che lo terrorizza, più dei Comunisti nel 94, e andare avanti con le solite leggi ad personam ancora per qualche anno, perfezionando quella macchina “d’impresa” già resa quasi perfetta in 24 anni di Governi suoi o della Sinistra che gli ha voluto sempre bene, senza contare gli anni dei Governi del suo amico Craxi.
Tralasciando per un momento tutti i Mafiosi che gli hanno accordato il voto, di tutti i militanti di Forza Italia. Delle vecchiette che ancora sono innamorate della finezza della sua immagine, degli uomini che credono ancora in lui, forse perché sentono di avere elementi in comune, beni da proteggere o aziende al limite della decenza da tutelare, mi indignano tutti i voti che ha preso dalle donne, quelle in piena facoltà mentale, capaci di intendere e di volere. Una delle poche certezze che abbiamo sul delinquente naturale è che vede nelle donne un oggetto da usare a proprio piacimento. Il suo ideale è la donna oggetto, dimostrato dal ben documentato e testimoniato dal dossier sulle feste spinte di Arcore, di Ruby Rubacuori e delle olgettine. In tribunale poi queste hanno ritrattato, dietro ulteriori ricompense, di fatto scagionandolo in parte ma anche lasciando trapelare il plagio subito. Se non fosse per il fatto che preferisce giocare a fare il “Papi” con minorenni (come risulta da intercettazioni telefoniche), verrebbe da dire che i gusti sessuali sono solo fatti suoi. Tutte le donne che ancora una volta lo hanno votato e che pendono dalle sue labbra (v. Maria Elisabetta Alberti Casellati, da lui voluta alla Presidenza del Senato) prendendo le sue parti fino alla morte, non si vergognano un pochino di far parte di quella categoria che secondo il Kaimano rappresenta solo un oggetto che Dio avrebbe creato per onorare il suo regale augello (ino)?
A parte queste considerazioni etiche che nemmeno riguardano tanto la politica, Berlusconi, col suo ingombrante conflitto di interesse, ne verrà fuori ancora una volta vincitore, in un modo o nell’altro. Se non riuscirà a influenzare Salvini sulla scelta dei compagni di Governo, certamente farà in modo di tarpargli le ali, in modo che Matteo non potrà negoziare nemmeno una legge. Questo porterebbe allo scioglimento del Governo che nascerà già zoppo, non so quanto possa fare bene all’ultranovantenne, che con nuove elezioni rischierebbe di prendere ancora meno del 14%. C’è una risposta a questo, che politicamente è morto ma lui non lo sa. Non vuole saperlo e questo lo porterà a sbagliare ancora e in ultimo alla sua fine. Solo allora potremmo pensare di riprenderci il nostro Parlamento, senza influenze, ricatti e giochi di potere esterni ai normali compromessi di Palazzo.

Brett

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