Tutti gli scheletri degli Ex Presidenti.


Il Rosatellum ha dato i suoi frutti. Il Governo non si farà o ne nascerà uno zoppo, tanto per tirare a campare. I franchi tiratori stavolta hanno agito d’anticipo per poi arroccarsi, secondo una logica tutta renziana, incomprensibile anche per quei pochi elettori superstiti che certo non gioiscono nel sentire i propri paladini PiDini affermare di volere fermamente rimanere all’Opposizione. Non penso che li abbiano votati per questo, ma va bene cosi, ottima mossa. Probabilmente alla prossima tornata scenderanno sotto il 10%. Con Di Maio che non rinuncerebbe alla presidenza nemmeno sotto la minaccia delle armi, un Salvini che si gioca la carta dell’accondiscendenza ma che ha le mani legate del fardello pesante della vecchia cariatide. Quell’inossidabile Pier Silvio da Arcore, colui che ha rinunciato ad una tranquilla vecchiaia pur di rinviare all’impossibile la resa dei conti, il confronto con una Magistratura libera di giudicare tutti i suoi misfatti. Deve ancora lottare l’ex cav, lottare per un potere residuo che gli consenta di sfuggire alla legge, cosa che gli è riuscita bene fino ad oggi. A prescindere dai vincoli di coalizioni e dai risultati delle urne, il Governo ideale sarebbe nato sull’asse Arcore-Rignano. Dal momento che i fatti lo escludono, il vecchio alza i toni per far pesare le sue influenze, mentre l’altro cazzaro adotta la tattica della fortezza assediata, pensando di radunare tutti i suoi a rinforzarla. I due insieme contano il 32%, troppo poco per sperare in una campagna di acquisti alla Berlusconi sul gruppo misto.
Così, mentre il rignanese sotto sotto, manovra per accaparrarsi i Servizi segreti nella speranza di consegnare all’oblìo i suoi guai giudiziari fino ad oggi congelati, per gli stessi motivi più o meno, il “delinquente naturale” di Arcore chiede un’udienza al Quirinale e solletica la Corte di Strasburgo per accelerare la sua presunta riabilitazione, contando sul fatto che tra il possibile Governo M5S-lega (centro-destra), egli è di fatto l’unica residua forza europeista in gioco, essendosi dichiarato tale proprio durante il suo ultimo incontro con la (Culona) Merkel. Insomma sono tempi duri, anche per i venditori più famelici.

Brett

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