42 anni, Vergine
Quando la verginità è un requisito richiesto, si fanno carte false per attribuirsela. La verginità nel senso più lato del termine, è spesso richiesta anche in politica. Non sempre, solo quando un politico si è macchiato di vergognosi trascorsi, quando si è dimostrato del tutto incapace e/o fazioso, quando vuole rimanere in auge anche se il tempo o i fiaschi gli suggeriscono di farsi da parte. Quando promette in pubblico il suo ritiro in caso di una sconfitta, pur se l’idea non lo sfiora nemmeno. Quando avrebbe bisogno di qualcosa di più di un chirurgo plastico per rendersi ancora presentabile, quando ci vorrebbe un volto nuovo dopo aver perso per strada una miriade di maschere e di travestimenti. Quando non è più credibile insomma, avverte l’esigenza di una nuova verginità, grazie alla quale risorgere dalle proprie ceneri come la più maestosa delle Arabe Fenici. Non potendo cambiare il volto o la voce e nemmeno il pensiero, prova a salire su un treno che forse per magia, fermandosi a tutte le stazioni ne mostri un’immagine diversa, ulteriormente contraffatta magari a causa delle esigenze di percorso del trenino, dalla brevità degli spot dovuti a cause di forza maggiore che non gli consentono un più esaustivo argomentario, tipico di chi col pretesto della fretta, elude domande delle quali non conosce la risposta. Prova a bruciare i compagni di merenda che lo avevano fedelmente accompagnato durante la sua passata quanto disastrosa stagione politica, consegnandoli ad un giusto linciaggio al quale lui per primo dovrebbe sottoporsi. Ma additando i suoi ex soci dai quali ha inspiegabilmente quanto repentinamente preso le distanze quali traditori del popolo, prova a passare dalla parte giusta, dove non è mai stato, cercando di imbrogliare ulteriormente la matassa, fino a rendersi ancora una volta credibile. Come il boss di una banda di rapinatori che di punto in bianco decide di denunciare i suoi soci, magari sostenendo di essere stato obbligato ad agire criminosamente contro la sua volontà, che altrimenti sarebbe stata ben diversa. Dopo aver seminato discordie e scissioni nel suo stesso partito, cosa della quale non si avvertiva l’esigenza solo per renderlo alla sua portata, con la versione 2.0 di sé stesso ne chiede sfacciatamente la ricomposizione, costruisce alleanze come se tutto fosse avvenuto per opera di qualcun altro, a lui alieno.
No, questa volta non credo che i gonzi siano tanti quanto bastano al
neovergine. Il culto della verginità nel Mondo civile è ormai tramontato, ma
qualche provincialotto magari indigeno delle campagne del Valdarno, ancora
pensa di potersi affidare al chirurgo. Credo che ormai tutti abbiano imparato a
riconoscere le puttane vergini da quelle da marciapiede, le “bocca di rosa”
dalle monache di clausura e le spose innamorate dalle vergini incinte. Non
basterà blindare legami di comodo con alleati forti ma altrettanto
impresentabili, se non di più.
No, non credo che nel 2018 questi maquillage possano ancora funzionare e non
c’è trenino che possa cambiare le opinioni di un popolo stanco di essere
trattato come il gonzo di turno. I tempi in cui bastava ripetere per tre volte
una bugia per trasformarla in realtà, sono relegati allo scorso secolo. Non
funziona più così, il marketing dell’immagine ha fatto il suo tempo, non paga e
ottiene effetti opposti. Tanti auguri a chi non riesce proprio a capirlo.
Brett
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