Festeggiamo il "Gattopardellum" brindando con il Rosatellum.


Renzi un Quaquaraqua, un pagliaccio, una faccia da culo. Capace di negare il mattino quello che aveva fermamente giurato la sera prima, di negare l’evidenza dei fatti, proporre una legge palesemente criminale presentandola come la panacea di tutti i mali. Come può uno così sopravvivere in Politica, per giunta creandosi un seguito e una corrente tutta sua, il “Renzismo”? Riconoscere i propri fallimenti (forse) come una manovra sbagliata e invece di correre a nascondersi, ripresentarsi il giorno dopo con la stessa spavalderia del sedicente unico depositario della ricetta per risorgere. Non cambia mai, insiste e persevera al punto da rendersi addirittura ridicolo, più di quanto non lo abbia reso di suo madre natura, non proprio benigna nei suoi confronti.
Ma la richiesta era proprio questa, serviva uno così. Un Berlusconi 2.0 che però si asservisse alle esigenze dell’Elite sovrastatale, la quale doveva scombussolare un intero Paese per aprire il territorio ad un mercato libero dai vincoli della Costituzione (Troppo Socialista) e dai troppo scomodi accordi sindacali, ottenuti in 50 anni di lotte politiche. L’energia di un Narcisista che si piace e rincorre i grandi del  Mondo per farsi conoscere e magari portare a casa qualche selfie. Tutto sommato un ragazzotto di provincia, viziato e vendicativo ma che ricopriva perfettamente il ruolo del carnefice che non pensasse troppo, un casinaro incasinato, l’utile idiota. La scelta di Re Giorgio per il Golpe ricadde su di lui, quando il buon Enrico Letta sembrava troppo “Sereno” e dunque inaffidabile, nonostante il suo pedigree fosse una garanzia. Allora ecco che ce lo ritroviamo a bordo di un trenino alla disperata ricerca di ulteriori consensi, alla improbabile caccia al bagno di folla. Folla alla quale promettere l’ennesima mancetta elettorale. Proprio oggi il suo Governo Ombra brinda al Rosatellum, il capolavoro che grazie alle larghe intese, gli garantirà continuità nell’operazione che volle interrompere il 4 Dicembre per pura mania di protagonismo. Tempo prezioso che viene conteso tra i big della Finanza mondiale e un Paese in piena crisi asfittica. Anche se scaricato dalle potenze sovrastatali, il bulletto non si arrende, prova a fargli cambiare idea. Del resto non sono molte le entità con le sue caratteristiche. Sebbene l’Italia sia piena di gaglioffi e incompetenti alla sua pari, in costoro mancherebbe la leadership del Boy Scout. Non che un Verdini, un Berlusconi, un D’Alema non fossero capaci di rinnegare il proprio Paese per tornaconti personali, impunità, garanzie per le proprie aziende di famiglia, ma l’intero baraccone legato ad un leader alternativo accamperebbe pretese smisurate e incompatibili con la missione distruttiva dell’Elite oltretutto con la connivenza dell’UE, non proprio orientata verso gli italici suonatori di mandolino. La stomachevole cronaca montata la scorsa settimana riguardante 4 striscioni contro le vittime del Nazismo, ha scaldato i cuori dei sempre sensibili animi nobili e con essi le tv asservite, che hanno dedicato serate intere ad Anna Frank. Una manovra diversiva per distogliere l’attenzione dalla porcata in atto, dal Rosatellum e magari dalla preoccupazione degli sbarchi dalla Tunisia di barconi carichi di pendagli da forca, appena scarcerati per il maxi indulto. Tutta merce targata PD. Gli striscioni che hanno dato il LA all’operazione Anna Frank, sono stati opera degli Ultras della Lazio, noti mercenari che per soldi organizzano le tifoserie e spesso anche atti criminali. Rubagalline facili da ingaggiare e il prosieguo è stato affidato alle cronache, per le quali è un atto dovuto per scritturazione perpetua dei media. Come se il problema fosse ancora l’Antisemitismo. Se proprio volessimo additare una Religione quale responsabile dell’instabilità del Paese, questa è l’Islam ma anche il Cristianesimo sta dando i suoi problemi appoggiando le manovre di sostituzione etnica in corso. Anche in questo sono risultati ancora una volta inadeguati e approssimativi. Amano utilizzare tecniche sofisticate di controllo delle masse, ma la cosa va oltre i loro scarsi limiti intellettuali. Il Rosatellum invece, forse perché non esattamente una loro creatura, sembra essere l’ideale per rimandare al Governo gli stessi carnefici targati PD o al massimo garantire l’ingovernabilità, stante la ferma volontà del M5S di non coalizzarsi, dando spunto all’ennesimo Governo Tecnico, magari un Governo Draghi o un Monti Bis.
E’ una trappola elettorale, un’operazione che ci farà credere di aver votato e che invece lascerà tutto come adesso, magari per altri 5 anni, magari con qualche volto che non sia il Renziano faccione, ma che opererà in linea con l’odierno andazzo, senza soluzione di continuità. Io l’avrei chiamato il “Gattopardellum” per la garanzia che offre nel non cambiare assolutamente niente, sbolognandolo come l’unica soluzione alla ingovernabilità. Il “Gattopardellum” in onore al romanzo di Giovanni Tomasi di Lampedusa……anche quest’ultima location mi ricorda qualcosa……..


Brett

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