Quel maledetto Grillo che toglie il sonno a Soros & Co.


Nonostante gli scetticismi di molti, la diffidenza e la stizza di tutti i politici che si difendono dall’ondata di legalità del Movimento di Grillo, additando i Parlamentari come ignoranti, incompetenti e seguaci di un “Comico”, il seguito dei suoi sostenitori è molto più consistente di quanto dicano le statistiche taroccate che vengono quotidianamente sviscerate dalle tante (Tutte) le TV e testate giornalistiche asservite al potere costituito. La vulnerabilità del Movimento risiede infatti solo nella incompetenza per le strategie politiche, le uniche virtù che di contro, distinguono l’accozzaglia di Partiti che gli si oppongono. Perfino Soros, il proprietario del Mondo intero, appare stizzito all’idea che un Comico possa minare le sue imprese destabilizzanti e speculative.
Ma i Comici, nella storia hanno sempre attaccato la Politica, la novità consiste nel fondare un Movimento ma oltre a quello, Grillo non ha proposto niente di nuovo. La satira di fatto E’ POLITICA, la più efficace e nei secoli ha sempre contraddistinto i comici che nascondendosi dietro una maschera e con l’alibi del dire certe cose per scherzo, hanno sempre eviscerato concetti, fatto nomi in pubblico e smascherato disegni celati ai più disattenti e creduli cittadini. L’editto Bulgaro, la dichiarazione del 18 Aprile 2002 da parte dell’allora Premier Berlusconi, durante una sua visita ufficiale a Sofia, con la quale indicava i giornalisti Michele Santoro, Daniele Luttazzi e Enzo Biagi quali interpreti di un “uso criminoso” della TV pubblica, fu preceduta dalla cacciata dalla RAI dello stesso Beppe Grillo da parte di Craxi, che nel 1986 durante un suo Show televisivo, pronunciò la frase: “Se in Cina sono tutti socialisti a chi rubano?”.
Comici senza peli sulla lingua, guadagnavano odiens mentre risvegliavano coscienze troppo dormienti. Altri artisti contemporanei come Celentano, Mannoia, Battiato, oltre ai tantissimi cantautori degli anni 70 e 80 non solo italiani, hanno calcato i palcoscenici di tutto il Mondo, ognuno con un suo messaggio, una sua idea più o meno orientata politicamente.
Ma se Beppe Grillo dalla satira al Vaffa ha osato fondare un Movimento Politico, il Cinema e la Canzone sono mezzi largamente utilizzati, direi abbondantemente abusati da tutto il mondo della Politica. La stessa Hollywood è da sempre commissionaria di prodotti tesi all’influenza di intere popolazioni. Dai film sugli Indiani cattivi e degli Sceriffi sempre buoni, a quelli che sputtanano le Forze di Polizia insinuando la corruzione della stessa, ai film sull’olocausto che santificano tutti gli ebrei, al mondo della celluloide piuttosto che le case discografiche, il Mondo dello spettacolo, ivi incluse le tv, utilizzano da sempre il proprio potere per servire il padrone di turno. Quasi tutte gli Studios e le case discografiche sono controllate dalle solite banche d’affari anglo americane e quando non bastano arrivano soccorritori travestiti da Terroristi o nascono tumulti e guerriglie da gruppi da loro syessi ingaggiati. Dal momento che il grande circo dell’Entertainment brucia milioni, ha bisogno di finanziatori ultramilionari. I miliardari anglo americani sono coloro che guidano i Governi, le politiche e il destino dei popoli con manovre concordate sul lavoro, l’immigrazione, il welfare e la sanità. Sono i burattinai che tirano i fili a coloro che fanno il lavoro sporco condannando i propri Paesi al tracollo, rendendosi impopolari, vendendo a buon prezzo la propria anima e che hanno bisogno a loro volta di sostenitori che puntualmente trovano negli stessi interpreti dello spettacolo. Paladini sempre pronti a difendere il main stream, contando sull’influenza e l’impunità che la loro stessa immagine gli conferisce. Abbiamo già dato di stomaco durante la campagna elettorale americana, assistendo a promesse di servizietti orali e prestazioni sessuali varie da parte di attrici e soubrette famose, in cambio di un voto. Stesse promesse, sulla scia del “Successo” americano, da parte di omologhe italiane in occasione del referendum sulla costituzione, anche quello un flop, per fortuna.
Diciamo pure che sulla totalità dei dipendenti dai potenti dello spettacolo, sono veramente pochi quelli che si dissociano dagli argomenti quasi sempre impopolari che caratterizzano le campagne in favore delle elite finanziarie. Grillo è uno di questi ed è andato un po’ oltre, fondando il M5S e per questo combattuto con tutte le armi disponibili, dai Politici avversi e dai loro padroni.
Allora mi chiedo perché additarlo come un fenomeno da baraccone, quando le potentissime controparti utilizzano gli stessi mezzi ma in modo molto più massiccio? Il tentativo di screditarlo (e con lui il M5S) perché è un comico, è un argomento che può far presa su pochi ottusi, soggetti predisposti o in mala fede perché intendono accompagnare l’ondata di letame che deve investire un Movimento che da fastidio. Se Grillo fosse stato un cantante o un attore, un soldatino della controparte insomma, userebbero degli stessi argomenti per contrastarlo?
Contro l’ondata a 5 stelle non c’è Soros che tenga, né macchine del fango efficaci, tanto più che il letame degli avversari ha raggiunto livelli improponibili. Solo con l’ausilio di Mafie o mezzi di comunicazione potentissimi, magari con qualche mancetta alla quale ancora qualcuno rimane sensibile, possono sperare che la gente metta da parte la pessima immagine che ha di loro, per tornare ad accettarli. Ma per i più non c’è storia, il comico ha già vinto nonostante, Rosatellum, porcellum, Italicum o Merdellum. Contro la feccia dichiarata, disinvoltamente arrogante e svergognata, c’è un’alternativa alla scheda bianca per chi non crede nelle capacità di governo dei pentastellati ma che non voterebbe mai più i soliti noti. C’è poi un Popolo che supera di gran lunga il 30% che gli istituti di statistica asserviti riferiscono, molto più consistente e determinato di quello che i soliti media di regime descrivono. Il “Comico” che fa impazzire Soros e i suoi compagni di merenda italioti è un’alternativa scontata per molti e c’è chi preferirebbe perfino Pulcinella ad un Pinocchietto, a una mappina che per quanto la si lavi e rattoppi non diventerà mai un foulard.

Brett

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