Tu vuo' fa' ll'americano Ma si' nato in Italy
L’esterofilia italiana è cosa ben nota ma come tutte le mode
e le tendenze, lascia il tempo che trova. Dovrebbe essere così. Invidiavamo e
scimmiottavamo gli americani quando la macchina della propaganda ci voleva come
loro, consumisti di usi e costumi che non erano nostri. Ma da quando abbiamo il
Mondo in casa tramite i media, abbiamo imparato ad apprezzare un po’ di più la
nostra Italianità, le nostre tradizioni, i nostri costumi. Ma l’esterofilia
ancora resiste nei sobborghi di provincia, quella provincia che modella le sue
creature con avido accanimento, che con la complicità dei suoi salotti medio
borghesi e di una classe catto comunista radical chic, le condanna ad una vita
da provinciali, disconnesse totalmente dal progredire del tempo, relegandole in
un eterno Medio Evo.
Eppure c’è ancora qualcuno che pensa di ottenere consensi scimmiottando i leaders di oltre oceano, componendo letteralmente un copia e incolla di immagini, idee e atteggiamenti che non ci appartengono. Cominciò con l’istituzione delle Primarie nel PD, un’americanata dalle mire seducenti ma che in Italia si trasformò in una forma estrema di clientelismo, dando adito a spettacoli osceni fatti di monetine da 2 €, furgoncini carichi di immigrati da scaricare d’avanti alle segreterie per votare il loro paladino, senza nemmeno saper tenere una penna in mano e assistere a conteggi di schede che riportano gli stessi nominativi di votanti anche 12 volte.
Vedere il patetico Rignanese moderare il tono di voce, gesticolare e catturare la giusta angolazione di luce per apparire meglio in TV in pieno stile Yankee, è una violenza per chi ne subisce l’imposizione. Lo smanicato in camicia bianca, lo scendere la scaletta dell’aereo di Stato saltellando e fischiettando dopo un’opportuna lampada per apparire “Abbronzato”, ci lascia col dubbio: Piangere a dirotto o ridere a crepapelle? Il dubbio forse lo scioglieremo adesso che il buon Matteuccio ha deciso di superare sé stesso mandando in onda il Trenino “Destinazione Italia”, anche questa un’usanza tutta americana. Che fenomeno il nostro Matteuccio, sono certo che all’Estero ce lo invidiano. Battezzare l’iniziativa “Destinazione Italia” denota la volontà di conoscere i problemi popolari, città per città. Ma per uno che ha governato quattro anni sembra un tantino anacronistico, specialmente dopo che in questi quatto anni ha proposto e approvato riforme totalmente antipopolari. Anacronistico come i personaggi ai quali si ispira. Vuole fare il Tony Blair quando la sua politica era obsoleta già da quasi 10 anni e il Barak Obama quando l’originale puzzava già di cadavere.
Eppure c’è ancora qualcuno che pensa di ottenere consensi scimmiottando i leaders di oltre oceano, componendo letteralmente un copia e incolla di immagini, idee e atteggiamenti che non ci appartengono. Cominciò con l’istituzione delle Primarie nel PD, un’americanata dalle mire seducenti ma che in Italia si trasformò in una forma estrema di clientelismo, dando adito a spettacoli osceni fatti di monetine da 2 €, furgoncini carichi di immigrati da scaricare d’avanti alle segreterie per votare il loro paladino, senza nemmeno saper tenere una penna in mano e assistere a conteggi di schede che riportano gli stessi nominativi di votanti anche 12 volte.
Vedere il patetico Rignanese moderare il tono di voce, gesticolare e catturare la giusta angolazione di luce per apparire meglio in TV in pieno stile Yankee, è una violenza per chi ne subisce l’imposizione. Lo smanicato in camicia bianca, lo scendere la scaletta dell’aereo di Stato saltellando e fischiettando dopo un’opportuna lampada per apparire “Abbronzato”, ci lascia col dubbio: Piangere a dirotto o ridere a crepapelle? Il dubbio forse lo scioglieremo adesso che il buon Matteuccio ha deciso di superare sé stesso mandando in onda il Trenino “Destinazione Italia”, anche questa un’usanza tutta americana. Che fenomeno il nostro Matteuccio, sono certo che all’Estero ce lo invidiano. Battezzare l’iniziativa “Destinazione Italia” denota la volontà di conoscere i problemi popolari, città per città. Ma per uno che ha governato quattro anni sembra un tantino anacronistico, specialmente dopo che in questi quatto anni ha proposto e approvato riforme totalmente antipopolari. Anacronistico come i personaggi ai quali si ispira. Vuole fare il Tony Blair quando la sua politica era obsoleta già da quasi 10 anni e il Barak Obama quando l’originale puzzava già di cadavere.
Allineato alle esigenze dell’Elite
sovranazionale che lo aveva imposto con un Golpe di Stato, per i suoi capricci,
molta arroganza e tantissima incompetenza, ha dovuto ripiegare nelle stanze del
Partitone che poi ha pensato bene di dividere, appropriandosi delle macerie, con
l’intenzione di restaurarlo. I Mondialisti che avevano puntato su di lui lo
hanno scaricato, sono alla ricerca di un nuovo leader, ma questo il capriccioso
Bimbominkia non vuole accettarlo. Si sta mettendo in gioco come se tutti i
consensi ottenuti quattro anni fa fossero farina del suo sacco. All’esito del
referendum esclamò “non pensavo di essere tanto odiato” ma sembra averlo già
dimenticato, dal momento che rischia il linciaggio popolare ad ogni fermata del
suo personale trenino. Molte stazioni risultano semivuote al suo arrivo, in
pochi lo aspettano ma forse dovrebbe preoccuparsi il giorno che arriverà in una
stazione gremita di gente. Politicamente è morto (suicida) ma ha ancora l’età e
gli appoggi per reinventarsi in un’altra veste, magari da docente. Oggi in
Italia la cultura è un’optional e non un requisito essenziale, contano gli
amici, il pedigree e la fedeltà…….ahia ‼! Qua siamo un po’ carenti. E’
inaffidabile il chierichetto, questo lo hanno capito anche i suoi sponsor ,
perfino il Popolo e gli amici di merenda. Lo hanno capito tutti tranne lui, ma
per uno legato all’apparire più che all’essere, mi rendo conto che non è semplice.
“A Matteù, ma ci sei o lo fai?”. E’ mai possibile che un essere pensante possa
non capire che la gente non guarda alle apparenze ma ai fatti? Che non basta
cambiarsi d’abito per diventare un’altra persona? Finchè è contento lui, i
tesserati del PD che gli pagano i 450 mln per il noleggio del trenino e i quattro gattini al suo seguito…. Amen. Può
darsi che veramente scopra che esiste un’Italia con dei problemi reali, che magari
giocando a fare l’Americano a Roma diventi finalmente un ometto. Comunque sia
rimane molto improbabile che lo rivedremo al transatlantico nelle stesse vesti
degli anni scorsi e francamente non ci mancherà.
Brett
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