Buon Compleanno, Vlad



Berlusconi ha amici ovunque ma tra i suoi amici del cuore, quelli con cui è legato da un sentimento che va al di la della forma, sono pochi ma belli pesanti. Tra questi non è una novità, c’è anche il Capo della Russia Vladimir Putin. Lo Zar figura tra i più intimi, quelli sacri per il cav, come George Bush e come lo era Gheddafi, quelli per la cui tutela darebbe un occhio, fermo restare sui suoi passi quando salvare loro la vita potrebbe compromettere il suo costrutto politico-imprenditoriale. Un’amicizia da rinnovare festeggiando insieme le più toccanti occasioni, quella tra il cav e lo zar, tanto da spingerlo a volare a Sochi per festeggiare insieme il suo 65mo compleanno. Tra i doni che il cav ha omaggiato a Putin vi è un copri piumino da letto raffigurante la foto dei due che si stringono la mano. Il valore intrinseco non è da Berlusconi, infatti è solo “Uno” tra i tanti regali, ma dal valore simbolico ben più consistente. Il regalo è stato realizzato dal fondatore del marchio Lenzuolissimi, Michele Cascavilla, autore anche di un libro «Le Lenzuola del Potere» con la prefazione proprio dell’ex premier i cui diritti di autore saranno devoluti in beneficenza al Vidas, (fondazione che presta assistenza malati terminali).
Alla vigilia delle tornata elettorali italiana e russa, l’incontro sotto i riflettori internazionali è stata una manovra propagandistica notevole per entrambi. Tra blinchiki con caviale bianco, un po’ di aringhe con pane borodinsky e gelati dei quali entrambi sono ghiottissimi, il Cavaliere ha cercato di dissuadere Putin dal ripetere l'errore che ha fatto in Francia con Marine Le Pen. Mosca finanziò Front National con 9 mln di €, in modo trasparente e legale. Che non gli venga in mente di ripetere l’operazione in Italia nei confronti del M5S e della Lega, monito che gli è pervenuto anche da Romano Prodi, suo ex collega del KGB che oggi cura interessi diametralmente opposti a quelli di qualche anno fa. Fondamentale per Berlusconi e Prodi tagliare il filo rosso che lega uno degli uomini più vicini a Putin, Sergei Zheleznyak, a Gianluca Savoini (Lega Nord) e Manlio Di Stefano (M5S), tra le principali menti diplomatiche dei due partiti che oggi si dichiarano “sovranisti” e che magari, proprio in virtù di questi rapporti, potrebbero stringere intese governative. A Putin servono movimenti politici che gli siano vicini e che scardinino l'area dell'euro alla vigilia di riforme profonde, sia in politica interna che estera. Altra esigenza di Putin è combattere l’Islam integralista rafforzando il fronte religioso con un riavvicinamento tra Cattolici e Ortodossi. Bergoglio potrebbe avere un ruolo importante in questo, anche se per quello che si è visto il Papa cattolico liberista sembra più avvezzo all’Islam che al Cristianesimo. Intanto ha assecondato la richiesta di Putin che vorrebbe riportare le reliquie di San Nicola in Russia, cosa che ha già causato una crisi isterica al Vescovo di Bari.

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