Buon Compleanno, Vlad
Alla vigilia delle tornata elettorali italiana e russa, l’incontro sotto i riflettori internazionali è stata una manovra propagandistica notevole per entrambi. Tra blinchiki con caviale bianco, un po’ di aringhe con pane borodinsky e gelati dei quali entrambi sono ghiottissimi, il Cavaliere ha cercato di dissuadere Putin dal ripetere l'errore che ha fatto in Francia con Marine Le Pen. Mosca finanziò Front National con 9 mln di €, in modo trasparente e legale. Che non gli venga in mente di ripetere l’operazione in Italia nei confronti del M5S e della Lega, monito che gli è pervenuto anche da Romano Prodi, suo ex collega del KGB che oggi cura interessi diametralmente opposti a quelli di qualche anno fa. Fondamentale per Berlusconi e Prodi tagliare il filo rosso che lega uno degli uomini più vicini a Putin, Sergei Zheleznyak, a Gianluca Savoini (Lega Nord) e Manlio Di Stefano (M5S), tra le principali menti diplomatiche dei due partiti che oggi si dichiarano “sovranisti” e che magari, proprio in virtù di questi rapporti, potrebbero stringere intese governative. A Putin servono movimenti politici che gli siano vicini e che scardinino l'area dell'euro alla vigilia di riforme profonde, sia in politica interna che estera. Altra esigenza di Putin è combattere l’Islam integralista rafforzando il fronte religioso con un riavvicinamento tra Cattolici e Ortodossi. Bergoglio potrebbe avere un ruolo importante in questo, anche se per quello che si è visto il Papa cattolico liberista sembra più avvezzo all’Islam che al Cristianesimo. Intanto ha assecondato la richiesta di Putin che vorrebbe riportare le reliquie di San Nicola in Russia, cosa che ha già causato una crisi isterica al Vescovo di Bari.
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