Scuola di Polizia, Ultimo Atto.


Si è conclusa la prova per aspiranti vicequestori in Polizia, bandito nel 2014 e perfezionatosi (è solo un modo di dire) in questi giorni. Già, perché di perfetto non c’è proprio niente, anzi come già ribadito dallo stesso capo della polizia Gabrielli, è un concorso nato male e finito peggio. “Questo concorso è la sommatoria di tutto quello che non si deve fare”, ha detto Gabrielli un po’ di tempo fa.
Il concorso fu bandito a fronte di una carenza di 11.000 unità, 1400 i posti previsti, 22000 i candidati, in 7000 superarono la prima selezione. A Gennaio del 2015 la prova scritta, un elaborato di diritto penale: struttura del reato, cause di giustificazione, l’esercizio del diritto, l’adempimento del dovere e l’uso legittimo delle armi. Il pane quotidiano per poliziotti con un minimo di 7 anni di servizio. Ma il 17 dicembre 2016, a distanza di quasi un anno dalla prova, ecco la sorpresa: passano 2.217 candidati di cui oltre 1.400 con lo stesso punteggio, circostanza che farà dubitare della corretta applicazione dei criteri di valutazione. Immancabili i ricorsi al Tar del Lazio che però respinge gli atti, precisando che la commissione gode di una sorta di intangibilità dovuta alla “discrezionalità tecnica”: non spetta ai giudici giudicare l’operato della commissione o gli elaborati dei ricorrenti. Ma qual è il confine tra discrezionalità e arbitrarietà ?
Gabrielli, dopo la rilettura dei testi, nel marzo scorso parla di “concorso a rischio annullamento”. Ai sindacati viene assicurato che oltre 330 candidati sui 550 esclusi che hanno fatto ricorso (in pratica il 66%) saranno riammessi e questo “per riabilitare colleghi bravi che si sono visti valutare in maniera non corretta”. Ma il 22 maggio viene annunciato che saranno avviati soltanto gli idonei: 1.400 come da bando, più i 475 ulteriori che erano stati dichiarati tali. Ciò senza alcuna correzione degli elaborati esclusi in quanto la commissione esaminatrice, convocata per la ricorrezione, “ha ritenuto di non voler provvedere ad un’attività di rivalutazione”. E neppure di divulgare ai ricorrenti i suoi atti perché ritenuti “non ostensibili”. Il 12 giugno il Dipartimento pubblica la graduatoria dei vincitori. Così arrivano le interrogazioni firmate da Pippo Civati (Possibile), Nicola Molteni (Lega), Angelo Tofalo (M5S) ed Enrico Zanetti (Scelta Civica): chiedono di conoscere i costi della commissione di cui hanno fatto parte il vicecapo della Polizia, vari prefetti e funzionari d’alto livello chiamati a svolgere un lavoro che si è rivelato inutile. Ipotizzano responsabilità per danno erariale e all’immagine della Polizia. E’ di oggi l’interrogazione al Ministro Minniti da parte di Andrea Maestri.
Tra i 2.127 idonei è stato analizzato un campione di 800 temi. Un centinaio presenta parti copiate da internet e libri di testo, ma tra i candidati vincitori c’è chi sostiene che – nel caso di un rapinatore in una banca – “non si è autorizzati a sparargli ad altezza petto bensì sulle gambe per evitare la fuga”. Un vincitore propone una nuova definizione dell’omicidio: “Un soggetto che deve uccidere una persona con la pistola, il soggetto per uccidere, deve materialmente, oltre che avere una condotta commissiva nel puntare la pistola con l’intenzione di sparare, affinché avvenga l’evento morte si deve verificare lo sparo”. Per gli ispettori, si scopre dagli elaborati, saper scrivere in l’italiano non è poi “fondame-ntale”. Scritto e troncato così: -ntale. Insieme a “l’ho impartisce”, “l’ho esegue”. Eppure chi l’ha scritto ha vinto il concorso da vice ispettore. Ed è in buona compagnia perché tra i 2.127 idonei c’è chi scrive più volte “estrema orazio”, e nello spiegare cosa sia la legittima difesa inventa nuove teorie come “l’ingiusta offesa posta in essere anche da cose o animali”. Promosso pure lui, insieme a chi scrive “ammenta” con la t, “perquotono” e “endicap”. Ma l’oltraggio dei pubblici Ufficiali nei confronti della cultura e della lingua Italiana, non è un’esclusiva perché già nei quiz di ingresso, acquistati presso un’agenzia specializzata ritroviamo domande come: «Chi è il preside della scuola di Harry Potter?» o ancora, forse peggio “con chi confina la Sardegna?” visto che la risposta indicata come giusta è la Campania. Incredibile, ma è così: di errori ce ne sono anche tanti altri, con il report preparato dal Ministero degli Interni che ora è sotto accusa da parte di associazioni di categoria e sindacato di polizia Consap, che ha scritto al Ministro: «Ci appelliamo al capo della polizia affinché si possa affidare una rilettura professionale di tutti i quesiti ai funzionari di polizia. È paradossale che si spendano soldi pubblici per acquistare da privati test impresentabili», spiega Stefano Spagnoli, segretario Consap.
Intanto gli idonei hanno già occupato i posti per i quali hanno concorso e a vari titoli conquistato. I metodi molto italiani con i quali sono stati promossi i “Meritevoli” poliziotti, mal si addicono ad una categoria che per antonomasia dovrebbe tutelare la legge e l’intrinseca equità. Questi non sono i manganellatori che rispondono agli ordini del padrone, né gli impiegati che incontriamo nelle caserme quando presentiamo una denuncia, ma la futura classe dirigente. Qualcuno in un futuro sarà nominato Questore, Capo della Polizia, Generale, come scriverà, parlerà o penserà di agire, è un dettaglio trascurabile.

Brett

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