Berlusconi ha in mente una Rivoluzione, ovvero I Moti Insurrezionali del Cav. Patonza
Il vulcanico
Cav già in odore di grazia, o almeno appeso a quel filo di speranza che ancora
lo tiene in auge, rivolto alla clemenza della Corte di Strasburgo, ha partorito
ancora una sua creatura. Quando tutti lo ritenevano ormai un rispettabile
protagonista di un controverso passato o almeno un soggetto in andropausa, ecco
che ancora una volta ci stupisce con la produzione della sua ultima griffe.
Trade Mark, depositato agli inizi di Agosto, il marchio rigorosamente
Arcroriano si chiama “Rivoluzione Italia”. Confortato dal disastro della
sinistra italiana, dall’inconsistenza dei vari gruppetti alternativi e con i suoi fedelissimi o ex,
sempre pronti a valutare un ennesimo compromesso, il vecchio volpone affianca a
Forza Italia un marchio alternativo, dal nome altisonante e teso ad ampliare
l’offerta. Sarà economicamente autonoma grazie al merchandising che la
accompagnerà ed è imminente il lancio del 3 x 2 che avrà la missione di intercettare
tutti i voti dei nauseati dalla politica, i delusi dal M5S, dalla sinistra e
dalla Lega, oltre a convogliare animalisti, vegani e forse Gay e Lgbt. Una
sorta di Asso Pigliatutto, che sarà supportato oltre che dalla già nota
animalista Michela Brambilla, anche da altri personaggi simbolo mirati,
politicamente vergini e molto spendibili.
Insomma uno specchietto per allodole che convoglierà ulteriori voti ad un
centro destra già inspiegabilmente forte e che quasi certamente eviteranno al
Cav il consueto ricorso a quei partitini tappabuchi che in passato lo hanno
molto deluso, o alla compravendita di singoli Senatori. Quegli acquisti che non
è mai riuscito a fidelizzare. Quelli che nemmeno lui è riuscito a convertire in
eroi da semplici mercenari. Dunque un’autonomia strutturale che gli consentirà
di vivere tranquillamente le sue ultime stagioni, sempre contando sulla sacra miopia
italiota.
Prepariamoci dunque ad assistere ad un’ennesimo teatrino che vedrà i protagonisti
più disparati. La Rivoluzione pescherà nella miriade di acque più o meno
torbide, dove ristagna una fauna più o meno nota ma certamente di impatto. Non sarà
difficile scovare qualche professionista trombato o magari qualche chef
televisivo in cerca dell’occasione della vita per fare il grande salto. In
quanto a talent scout, la grande famiglia del biscione non è seconda a nessuno.
Al di la dei programmi civetta, degli accordi con gli italiani che saranno probabilmente firmati in diretta dal collaudato salotto dell’altrettanto intramontabile Vespone, la prossima legislatura avrà gli obiettivi di ridimensionare la Magistratura, depenalizzare i reati più disparati, più o meno tutti quelli che riguardano il Berlusca (che non sono pochi), abbattere le tasse di secessione e sugli immobili (bilanciandoli con invisibili maggiori accise), abolire il reato di pedofilia, rendere discrezionali i bilanci delle aziende e altri facilmente intuibili benefit da emanare, non proprio nell’interesse di tutti.
E’ fin troppo facile imporsi con il pretesto di riproporsi ad un popolo rincoglionito come quello italiano, un atto che somiglia molto alla circonvenzione di incapace. Lo stesso personaggio che in piena crisi recessiva vedeva i ristoranti pieni e che per inettitudine diede lo spunto a Re Giorgio di rimpiazzarlo con i fedelissimi della Troika che ben conosciamo, ha ritrovato un’intesa mai raggiunta con la Merkel che addirittura lo preferisce ad altri partiti populisti. Adesso vorrà riconquistare il suo “Popolo delle Libertà” e sarà fin troppo semplice per lui riconvertire un gregge di teleguidati, già rimbambito da un’attesa alternanza che non c’è stata, avendo il mainstream sbolognato 4 anni di Renzismo come una cosa di sinistra. Dunque ora tocca alla Destra, ad un’altra destra alternativa al PD. Una destra che esattamente come la pseudo-sinistra, non riesce a partorire un leader ed è costretta a riproporre un pluripregiudicato, interdetto ai pubblici uffici, che non potrà nemmeno mettere piede in Parlamento. Tutti noi che speravamo che il turnover ci avrebbe finalmente portato qualcuno che si sarebbe occupato di lavoro, giovani, sanità, pensioni, scuola, immigrazione, dobbiamo tristemente predisporci ad un’ulteriore stagione di politiche aliene ai problemi del Paese. Il rivoluzionario Cav questa volta oltre a risolvere i suoi guai, dovrà accontentare le lobby che riempiranno la neonata lista, oltre a far fronte alle pressioni dell’UE che pendono sul nostro collo come una mannaia, una cambiale in protesta in mano ai cravattari.
Al di la dei programmi civetta, degli accordi con gli italiani che saranno probabilmente firmati in diretta dal collaudato salotto dell’altrettanto intramontabile Vespone, la prossima legislatura avrà gli obiettivi di ridimensionare la Magistratura, depenalizzare i reati più disparati, più o meno tutti quelli che riguardano il Berlusca (che non sono pochi), abbattere le tasse di secessione e sugli immobili (bilanciandoli con invisibili maggiori accise), abolire il reato di pedofilia, rendere discrezionali i bilanci delle aziende e altri facilmente intuibili benefit da emanare, non proprio nell’interesse di tutti.
E’ fin troppo facile imporsi con il pretesto di riproporsi ad un popolo rincoglionito come quello italiano, un atto che somiglia molto alla circonvenzione di incapace. Lo stesso personaggio che in piena crisi recessiva vedeva i ristoranti pieni e che per inettitudine diede lo spunto a Re Giorgio di rimpiazzarlo con i fedelissimi della Troika che ben conosciamo, ha ritrovato un’intesa mai raggiunta con la Merkel che addirittura lo preferisce ad altri partiti populisti. Adesso vorrà riconquistare il suo “Popolo delle Libertà” e sarà fin troppo semplice per lui riconvertire un gregge di teleguidati, già rimbambito da un’attesa alternanza che non c’è stata, avendo il mainstream sbolognato 4 anni di Renzismo come una cosa di sinistra. Dunque ora tocca alla Destra, ad un’altra destra alternativa al PD. Una destra che esattamente come la pseudo-sinistra, non riesce a partorire un leader ed è costretta a riproporre un pluripregiudicato, interdetto ai pubblici uffici, che non potrà nemmeno mettere piede in Parlamento. Tutti noi che speravamo che il turnover ci avrebbe finalmente portato qualcuno che si sarebbe occupato di lavoro, giovani, sanità, pensioni, scuola, immigrazione, dobbiamo tristemente predisporci ad un’ulteriore stagione di politiche aliene ai problemi del Paese. Il rivoluzionario Cav questa volta oltre a risolvere i suoi guai, dovrà accontentare le lobby che riempiranno la neonata lista, oltre a far fronte alle pressioni dell’UE che pendono sul nostro collo come una mannaia, una cambiale in protesta in mano ai cravattari.
Saranno cinque anni di ulteriore passione che vivremo assistendo alle grasse
imprese del moribondo di Arcore che a quanto pare, intende trattenersi ancora
tra noi con l’intendo di una Rivoluzione, magari da condurre seduto ancora a
mangiare alla bettola Italia con un codazzo infinito di devoti, magari
arricchito di qualche new entry, ma pur sempre entità biologiche antagoniste ai
saprofiti.
Brett
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