Il Nemico Nel Cassetto


E così ci risiamo. Dopo tanto lavoro dedicato dal Nobel per la pace Barak Obama e la mano Santa del reverendissimo Papa Francesco, veniamo a scoprire che la perfida Cuba ha di nuovo tradito la fiducia della generosissima America, attentando alla salute di cittadini americani.
La potenza militare cubana è risaputo, detiene armi di distruzione di massa ma anche armi non convenzionali, sofisticatissime e all’avanguardia. Una potenza militare temutissima.
E’ di questi giorni la notizia che gli USA hanno espulso i diplomatici cubani e richiamato i propri, oltre a cancellare le rotte e inviare i cittadini in vacanza a rientrare, dopo l’attentato subito da questi ad opera di un’arma che emette onde sonore ad una frequenza impercettibile provocando danni seri e a volte irreversibili al sistema nervoso. A detta degli americani quest’arma ha già colpito una decina di impiegati della loro ambasciata cubana, ma non si capisce come quest’arma potesse scegliere i bersagli, come identifichi gli americani, ossia come selezioni i bersagli colpendo gli yankees, schivando i cubani.
Raoul Castro si sta rivelando peggio di Fidel, una seria minaccia per la dirimpettaia a stelle e strisce.
Francamente notizie come queste rievocano la fialetta ostentata da Colin Powell che a suo dire conteneva un campione delle armi chimiche in possesso di Saddam. Quelle armi chimiche grazie alle quali dieci anni fa il Pentagono potè finalmente inviare i Navy Seals alla volta di Tikrit, per giustiziare il sanguinario Saddam.
Patetiche scene che si ripetono con cadenza maniacale da parte dell’Impero della Guerra quando deve procurarsi un nemico da combattere. In un momento in cui si  palesa l’inutilità dei suoi poderosi muscoli nei confronti della Corea del Nord, il gigante americano ha bisogno di un nemico più debole che gli faccia recuperare credibilità.
Questa manovra non è da sottovalutare, conoscendo il modus operandi dei Gringos che purtroppo non ci stupisce nemmeno più, è da ritenersi più pericolosa questa iniziativa americana tesa alla rottura con Cuba, che non la guerra dei nervi intrapresa contro Kim, che coinvolgerebbe Russia e Cina e proprio per questo è da ritenersi meno inquietante, essendo “Totale” la posta in gioco. A parte gli interessi commerciali, la Cina alleata della Russia sarebbe un nemico troppo forte da affrontare e soprattutto con esiti disastrosi. Una guerra che più delle altre non vedrebbe vincitori ma solo vinti.
Prendiamo atto che ancora una volta lo zio Sam ha messo in moto la solita vecchia, obsoleta macchina della distruzione mediatica di un Paese bersaglio che deve trasformarsi in “Paese Canaglia” per giustificare al Mondo le sacrosante rappresaglie della democratica America, quella che esporta democrazia. Impupazzando alla meno peggio il nemico nel cassetto da innescare al momento della bisogna.
Francamente ci sentiamo presi per il culo. Una volta di più l’America sta offendendo le nostre intelligenze, ma forse è un segnale forte di decadenza. Un sintomo che definisce i chiari limiti di una vecchia signora che ha fatto il suo tempo e non sa come rinnovarsi.

Brett

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