Auguri e figli "Trans"


Quelle che negli anni 70 sembrarono prese di coscienza da parte delle componenti giovanili, come la rivoluzione sessuale e il femminismo, furono in realtà manovre dei servizi segreti americani in nome e per conto del Capitalismo d’oltre oceano. Servendosi come sempre di asserviti e cooptati, la rivoluzione sessuale aveva lo scopo di rottamare l’immagine dell’uomo europeo del dopo guerra. Il “vecchio uomo” doveva essere sostituito dal cittadino perfettamente compatibile con gli stili di vita che sarebbero stati poi imposti da un nuovo mercato.
Il Guru della musica psichedelica e fautore dell’utilizzo dell’LSD Timothy Lee, colui che coniò lo slogan “Turn on, tune in, drop uot” ovvero “Scaldati, sintonizzati, abbandonati”, riferito all’uso consapevole di droghe psicoattive coadiuvate dalla musica psichedelica, ammise in un intervista del 1978 e lo ribadì in un’altra del 1979, di avere da sempre lavorato per la CIA.
David Rockefeller ha pubblicamente ammesso che il vero motivo dell’istigazione al “Femminismo” fu proprio l’esigenza di allontanare la donna dal focolare domestico, per permettere una totale educazione dei figli a carico delle istituzioni scolastiche, che ovviamente rispondono ai criteri di un’educazione di comodo. Ma a noi sembrò il massimo del progresso, ricordo ancora le femministe in piazza a reclamare la parità dei diritti. Lo slogan “l’utero è mio e lo gestisco io”, con i pollici e gli indici di entrambe le mani bene in alto e congiunti, a simboleggiare appunto con orgoglio la loro sessualità, aggressive, arrabbiate, forti come non lo erano mai state.
Stavano assumendo la consapevolezza del loro potenziale e a noi mettevano quasi soggezione. Il sesso debole che fino ad allora non andava sfiorato nemmeno con un fiore, ci rivolgeva frasi come “datti una mossa imbranato, se ti va di scopare dillo e basta”, frasi spiazzanti che forse ci tornavano comode, ma che col senno di poi trasudavano ipocrisia e plagio.
Ma la “rivoluzione” che sdoganava la parità dei sessi, aborto libero e libertà di sesso, fu utile ai mercati. Le donne cominciarono ad intraprendere stili di vita fino ad allora impensabili come assumere anticoncezionali, fumare anche in pubblico, andare in palestra, svolgere attività fino ad allora prerogative dell’uomo. Ma servì anche a controllare l’incremento demografico che già allora preoccupava. Adesso invece è il momento di massima propaganda, incitazione e liberalizzazione dello status Gay e del pansessualismo, delle adozioni e delle coppie di fatto, che “devono” essere annoverate tra le normalità.
Il nucleo familiare è da sempre il punto di forza dell’uomo, l’unico ambiente dove prevale l’amore tra i componenti e il fattore ricchezza assume un ruolo importante ma marginale. Ed è proprio qui che il sistema deve intervenire per indebolire ulteriormente gli individui, dividere i componenti della famiglia. “Dividi et impera” lo dicevano gli antichi Romani e lo sa bene anche la Chiesa, che vieta il matrimonio ai preti per controllarli. Alla stessa stregua e per fini analoghi, all’economia mondiale necessita la frammentazione. Per poter imporre i propri diktat deve portare i singoli all’estremo disagio, giocando anche e soprattutto sulla divisione della famiglia, un bene che altrimenti lo rafforzerebbe.
Così tra le tante lobbies, è nata quella gay. Quello che era un inconveniente fino agli anni 90, quando dare del “ricchione” ad un uomo, rappresentava l’offesa più infamante e forse proprio per questo molti non lo sono diventati, oggi ci viene imposto come una normalissima variante antropologica, qualcosa da accettare con la leggerezza dell’ovvio, quasi come fosse una scelta di vita, come dire “io da grande voglio essere…..”.
Questo aspetto, che pure trova alla base ideali legittimi e privi di pregiudizi, se esasperato diviene l’ennesimo attentato alla normalità, al fisiologico vivere del malcapitato appartenente a questa generazione.
Le coppie gay non procreano. Per la maggioranza di queste non è un’esigenza, ma qualcuno desidera allevare dei figli a coronamento dello spirito di coppia e per agevolare e promuovere tale stravagante ma conveniente status, molti Governi hanno legittimato anche l’adozione e la procreazione con utero in affitto.
Bambini ignari ed innocenti vengono allevati da una mamma e un mammo, assistendo a momenti familiari tranquilli, fatti di romantiche coccole, baci e carezze, alternati a isterici alterchi di coppie al testosterone. Ma il tributo riscosso soddisfa i governanti, che gestiscono serbatoi di voti tra le comunità gay. Ottenendo il riconoscimento dei propri “diritti” grazie ad una certa bandiera politica, intere categorie fidelizzano il proprio contributo elettorale. Quella omosessuale è una categoria come un’altra, dai 18 anni in su sono tutti elettori.
I benefici del calo demografico dovuto alla infecondità della coppia, si somma al provvidenziale caos totale instaurato nelle menti confuse di una progenie che si vede costretta ad accettare, pena la discriminante omofobica, una società composta anche da un terzo sesso che reclama la propria normalità e che magari, nel cercare consensi tra gli eterosessuali, fa tendenza e pertanto si incrementa.
Gli insegnanti oggi devono divulgare la teoria gender ai propri alunni, dai 14 anni ai 18. Sono già pronti i percorsi formativi , nel frattempo girano tra le aule degli opuscoli che spiegano ai ragazzini che essere omosessuali non è una malattia. Secondo questi opuscoli, l’identità sessuale sarebbe suddivisa in quattro parti. La prima componente è l’identità biologica che si riferisce al sesso. La seconda è l’identità di genere che dipende dalla percezione che si ha di sé e “non sempre l’identità di genere e quella biologica coincidono”. La terza è il ruolo di genere, imposto dalla società e infine c’è l’orientamento sessuale, da cui dipende l’attrazione verso altre persone che possono essere dello stesso sesso o del sesso opposto. Si invitano i docenti a far vedere ai propri alunni serie tv con “famiglie allargate” come Modern Family, oppure Tutto in famiglia o La vita secondo Jim in cui vi sono genitori eterosessuali litigiosi. Si consiglia di fare attività come “Gioco dei fatti e delle opinioni” o Caccia agli stereotipi”, con i quali, in sintesi, si fa il lavaggio del cervello ai propri studenti. Gli insegnanti dovranno anche cercare di far immedesimare gli alunni “eterosessuali” con gli “omosessuali” e metter loro “in contatto con sentimenti e emozioni che possono provare persone gay o lesbiche”. Si propone la visione di documentari come Kràmpack, in cui la masturbazione fra due ragazzi è presentata come esplorazione e «gioco». Il tutto per la gioia della nostra Ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, scelta apposta tra milioni di ignoranti probabilmente per i suoi trascorsi appassionati verso la teoria gender.
Su Internet vi sono siti che mettono a disposizione veri e propri tutor sul processo di “Sissificazione” (provate a fare una ricerca su Google con tale termine), cioè come assumere sembianze, atteggiamenti e pensieri femminili e come farsi dominare dal maschio, provandone piacere.
Non sono omofobo, forse vivo intrappolato nel ‘900 e come tale ritengo che l’omosessualità sia un incidente di percorso. Forse in parte vi è una predisposizione genetica ma certamente non è una qualità da esaltare o un innocuo hobby da praticare, promuoverlo e farlo accettare tramite coercizioni da parte del sistema. Questo è veramente troppo, non trovo le parole per concludere, anzi scusate ma devo scappare, sto per vomitare. Auguri e figli "Trans".

Brett Sinclair



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