Il burattinaio mondiale che da 90 anni tira i fili dei burattini si chiama CFR.
Nella situazione attuale, la Globalizzazione può essere definita un'ideologia che identifica le Nazioni-Stato sovrane come il nemico numero uno, principalmente poiché la funzione più importante dello Stato è (o dovrebbe essere) garantire la priorità degli interessi dei Molti – vale a dire, "il Popolo" – sugli interessi dei Pochi. Di conseguenza le forze globalizzatrici cercano di indebolire, dissolvere ed eventualmente distruggere le fondamenta principali della Nazione-Stato che la rendono essenzialmente un'istituzione sociale, per poi rimpiazzarle a livello mondiale con delle strutture sovrannazionali che si occupano di gestire la sfera sociale, politica, economica, finanziaria e militare. Tali strutture collimano in tutto e per tutto con gli obiettivi politici e gli interessi economici di pochi gruppi ed organizzazioni altamente concentrate e potenti che, attualmente, guidano il processo di globalizzazione in una direzione ben precisa.
Questi gruppi di potere sono costituiti da interessi privati che sono riusciti ad ottenere un qualcosa senza precedenti nella storia dell'umanità: un qualcosa che potremmo descrivere come privatizzazione del potere su scala globale.
A dire il vero la parola "Globalizzazione" non è altro che un eufemismo usato per descrivere ciò che ex presidenti statunitensi come Woodrow Wilson, Franklin D. Roosevelt, Harry S. Truman e George H.W. Bush – in periodi diversi della storia moderna – definivano come "Nuovo Ordine Mondiale".
"Un Nuovo Ordine Mondiale!" Quando il presidente George Bush senior usò imperturbabilmente quel termine in un discorso fatto l'11 settembre 1991, l'Establishment si mosse per evitare il ripetersi di tale situazione e coniò una nuova idea, dall'aspetto più neutro ed inoffensivo: "Globalizzazione", che, nonostante tutto, mantiene ancora oggi un unico significato: Imperialismo anglo-israelo-americano a livello planetario.
Chi sono loro? Cosa vogliono?
Il processo appena descritto non è per nulla anonimo né tantomeno segreto; infatti i gruppi di potere che promuovono e guidano il Nuovo Ordine Mondiale lo stanno facendo alla luce del sole: corporation multinazionali (ad esempio le 500 elencate da Fortune Global che controllano l'80% delle attività economiche statunitensi), l'infrastruttura finanziaria globale (banche, fondi d'investimento, borse, operatori dei mercati delle materie prime), i monopoli dei media, la principali Università della Ivy League, le organizzazioni multilaterali internazionali (ad esempio, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l'Inter-American Development Bank, la Banca per i Regolamenti Internazionali, le Nazioni Unite, e la World Trade Organization) e soprattutto le persone che occupano i posti governativi chiave negli USA, in Israele, nel Regno Unito e nelle altre nazioni industrializzate. Senza alcun dubbio non ci troviamo di fronte a un qualcosa che può essere semplicemente etichettato come "teoria cospiratoria".
Ciò che percepiamo sono gli annessi e i connessi della logica con cui il Potere è stato costruito e viene gestito; non è invece immediatamente visibile il fatto che tutti questi attori della "Ruota del Potere Globale" hanno una cosa in comune: i loro manager, finanzieri, banchieri, funzionari, accademici, strateghi e portatori di interessi appartengono tutti alla stessa rete ingarbugliata di organizzazioni e lobby, una rete che manovra le leve del potere mondiale sull'attuale strada verso la distruzione.
Il ruolo di alcuni tra questi gruppi chiave, che a dire il vero dovrebbero essere definiti centri di pianificazione geopolitica, è di vitale importanza: Consiglio per le Relazioni Estere (Council on Foreign Relations, CFR), Commissione Trilaterale (Trilateral Commission, TC), Istituto Reale degli Affari Internazionali (Royal Institute of International Affaire, RIIA), Brooking Institution, RAND Corporation, American Enterprise Institute (AEI), American Israeli Political Action Committee, AIPAC e il Centro per gli Studi Strategici e Internazionali (Center for Strategic & International Studies, CSIS). (...)
Così scriveva nel 2006 Adrian Salbuchi, uno dei più precoci e illuminati analisti della globalizzazione, in un saggio dal titolo "I Burattinai del Mondo: La Faccia Nascosta Della Globalizzazione" che vale la pena
leggere. Secondo lui tutte la Corporation pubbliche e non, confluiscono in un unico contenitore , il think tank globale, un'istituzione che accoglie circa 4.500 elementi tra cui le menti più brillanti del momento e da dove partono gli ordini affinchè ognuna delle organizzazioni facente parte del CFR, si mobiliti per quanto inerente la propria competenza. Da qui partono le direttive affinchè un paese viva un periodo florido o di guerra, di benessere o lacerazioni interne, il tutto per far andare la storia verso il senso più congeniale all'elite dominante.
Questi gruppi di potere sono costituiti da interessi privati che sono riusciti ad ottenere un qualcosa senza precedenti nella storia dell'umanità: un qualcosa che potremmo descrivere come privatizzazione del potere su scala globale.
A dire il vero la parola "Globalizzazione" non è altro che un eufemismo usato per descrivere ciò che ex presidenti statunitensi come Woodrow Wilson, Franklin D. Roosevelt, Harry S. Truman e George H.W. Bush – in periodi diversi della storia moderna – definivano come "Nuovo Ordine Mondiale".
"Un Nuovo Ordine Mondiale!" Quando il presidente George Bush senior usò imperturbabilmente quel termine in un discorso fatto l'11 settembre 1991, l'Establishment si mosse per evitare il ripetersi di tale situazione e coniò una nuova idea, dall'aspetto più neutro ed inoffensivo: "Globalizzazione", che, nonostante tutto, mantiene ancora oggi un unico significato: Imperialismo anglo-israelo-americano a livello planetario.
Chi sono loro? Cosa vogliono?
Il processo appena descritto non è per nulla anonimo né tantomeno segreto; infatti i gruppi di potere che promuovono e guidano il Nuovo Ordine Mondiale lo stanno facendo alla luce del sole: corporation multinazionali (ad esempio le 500 elencate da Fortune Global che controllano l'80% delle attività economiche statunitensi), l'infrastruttura finanziaria globale (banche, fondi d'investimento, borse, operatori dei mercati delle materie prime), i monopoli dei media, la principali Università della Ivy League, le organizzazioni multilaterali internazionali (ad esempio, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l'Inter-American Development Bank, la Banca per i Regolamenti Internazionali, le Nazioni Unite, e la World Trade Organization) e soprattutto le persone che occupano i posti governativi chiave negli USA, in Israele, nel Regno Unito e nelle altre nazioni industrializzate. Senza alcun dubbio non ci troviamo di fronte a un qualcosa che può essere semplicemente etichettato come "teoria cospiratoria".
Ciò che percepiamo sono gli annessi e i connessi della logica con cui il Potere è stato costruito e viene gestito; non è invece immediatamente visibile il fatto che tutti questi attori della "Ruota del Potere Globale" hanno una cosa in comune: i loro manager, finanzieri, banchieri, funzionari, accademici, strateghi e portatori di interessi appartengono tutti alla stessa rete ingarbugliata di organizzazioni e lobby, una rete che manovra le leve del potere mondiale sull'attuale strada verso la distruzione.
Il ruolo di alcuni tra questi gruppi chiave, che a dire il vero dovrebbero essere definiti centri di pianificazione geopolitica, è di vitale importanza: Consiglio per le Relazioni Estere (Council on Foreign Relations, CFR), Commissione Trilaterale (Trilateral Commission, TC), Istituto Reale degli Affari Internazionali (Royal Institute of International Affaire, RIIA), Brooking Institution, RAND Corporation, American Enterprise Institute (AEI), American Israeli Political Action Committee, AIPAC e il Centro per gli Studi Strategici e Internazionali (Center for Strategic & International Studies, CSIS). (...)
Così scriveva nel 2006 Adrian Salbuchi, uno dei più precoci e illuminati analisti della globalizzazione, in un saggio dal titolo "I Burattinai del Mondo: La Faccia Nascosta Della Globalizzazione" che vale la pena
leggere. Secondo lui tutte la Corporation pubbliche e non, confluiscono in un unico contenitore , il think tank globale, un'istituzione che accoglie circa 4.500 elementi tra cui le menti più brillanti del momento e da dove partono gli ordini affinchè ognuna delle organizzazioni facente parte del CFR, si mobiliti per quanto inerente la propria competenza. Da qui partono le direttive affinchè un paese viva un periodo florido o di guerra, di benessere o lacerazioni interne, il tutto per far andare la storia verso il senso più congeniale all'elite dominante.
Questo baraccone non è pubblicizzato ma nemmeno si nasconde del tutto come farebbe una setta satanica o un ordine massonico. Ha un sito web e una pagina sui social. Vale la pena dare uno sguardo ai loro imminenti programmi, ovviamente camuffati da operazioni atte a migliorare il Mondo, per leggere tra le righe il significato delle loro priorità, confrontarlo con i fatti di cronaca e farsi un'idea della loro opera ma soprattutto constatare che hanno un programma su TUTTO.
Brett Sinclair
Brett Sinclair
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