Gli interferenti endocrini: gli scienziati diffidano del lassismo di Bruxelles


I politici non possono dire che non sono stati avvertiti. Tre società scientifiche internazionali che rappresentano migliaia di ricercatori e clinici a confronto, Giovedi 15 giugno hanno stilato una lettera ai ventotto ministri europei responsabili per l'ambiente , con la quale ancora una volta hanno evidenziato la debolezza del progetto che regolamenta l’utilizzo di interferenti endocrini ( PE) proposto dalla Commissione europea. Quest'ultimo potrebbe essere messa ai voti degli Stati membri il 4 luglio, in una riunione del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali.
Queste sostanze chimiche, che interferiscono con il sistema ormonale, sono onnipresenti nell'ambiente e nella catena alimentare. Ma allo stato attuale, non sono regolamentati come tali.
Dei seri criteri di identificazione delle PE devono essere adottati a livello europeo per regolare in primo luogo le sostanze con queste proprietà nella famiglia dei pesticidi. Poi più o meno breve termine, questi criteri dovranno essere estesi ad una grande quantità di altri prodotti, in particolare cosmetica o farmaceutica.
Responsabili dei fenomeni di degrado ambientale e dell'erosione della biodiversità, in particolare i PE sono sospettati di contribuire all’incremento di una varietà di malattie e disturbi comuni (tumori ormono-dipendenti, infertilità, disturbi neurocomportamentali, diabete e obesità, ecc).
Nel corso della votazione imminente di questi criteri, si sospetta un’inversione di tendenza di Parigi su questo tema, avendo accelerato l'attuazione della normativa dell’UE, i quali criteri non sono basati su dati scientifici, secondo quanto denunciato dalle tre organizzazioni. Abbandonando la linea dura mostrata da oltre un anno, la Francia si prepara infatti, secondo le nostre informazioni, ad accettare la proposta di criteri elaborati dalla Commissione europea . Una proposta ritenuta troppo lassista da parte delle ONG, ma anche e soprattutto dalla comunità scientifica.


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